Amazzonia, la siccità sta devastando il polmone verde più grande del pianeta
Il problema della siccità sta causando gravissime conseguenze in Amazzonia
La Foresta Amazzonica è il più grande polmone verde presente sulla Terra, in grado di assorbire tra i 150 e i 200 miliardi di tonnellate di carbonio, risultando così fondamentale per l’equilibrio climatico del Pianeta. L’Amazzonia ospita il 10% di tutte le specie vegetali e animali esistenti, ma la siccità degli ultimi tempi sta causando dei gravi problemi anche alla flora e alla fauna.
Le immagini satellitari diffuse recentemente dal servizio Copernicus hanno evidenziato come il Rio delle Amazzoni, il fiume più grande e lungo del mondo, sia profondamente cambiato nell’arco di 12 mesi: tra i 2022 e il 2023, infatti, l’acqua si è drasticamente ridotta.
La carenza di acqua sta causando la morte di molti pesci e creando gravissimi problemi alle popolazioni indigene che vivono di navigazione fluviale ma che, in questo modo, stanno rimanendo sempre più isolate. Un primo segnale è arrivato dalla morte di 100 delfini rosa trovati morti nel lago Tefé, nell’area occidentale del Brasile, a causa della siccità e delle temperature altissime.
Gli scienziati hanno lanciato il codice rosso. La siccità, infatti, va ad aggiungersi alla deforestazione selvaggia e agli incendi che stanno mettendo in ginocchio il più grande polmone verde presente sulla Terra. Secondo alcuni studiosi che stanno analizzando lo stato della foresta Amazzonica, dunque, si potrebbe andare incontro ad un processo di desertificazione che gli esperti chiamano ‘dieback’, che indica appunta la morte della foresta.
La carenza di piogge, il suolo sempre meno umido, la sofferenza delle piante e l’allungamento delle stagioni secche, quindi, potrebbero rendere il clima dell’Amazzonia sempre più simile a quello tipico della savana.