Il corpo senza vita di un uomo di 30 anni è stato rinvenuto a Modena. Nel mirino delle indagini sei carabinieri.
La vittima si chiamava Taissin Sakka, un uomo di 30 anni originario della Tunisia. Il suo corpo è stato trovato in un parcheggio di Modena del Cinema FilmStudio 7b. Le autorità hanno dichiarato, dopo una prima analisi, che il corpo fosse tumefatto nella zona del volto e che la testa presentasse una grave lesione.
La tragedia si sarebbe consumata la notte tra il 14 e il 15 ottobre 2023. Solo il mattino successivo, verso le 9.00, sono state allertate le autorità per il ritrovamento del corpo in circostanze misteriose. Le dinamiche dell’accaduto non sono ancora state definite dalla procura, tuttavia sono state raccolte alcune testimonianze chiave, riportate nella ricostruzione degli eventi operata da Il resto del Carlino. La notte del 14 ottobre, la vittima sarebbe stata coinvolta in una rissa insieme al fratello Mohammed Ali. Stando alle ricostruzioni, i partecipanti della colluttazione avevano bevuto. La rissa è dunque scoppiata nei dintorni del Circolo Arci di Ravarino, coinvolgendo altri ragazzi del posto. A sedare gli animi sono intervenuti i carabinieri, che hanno condotto Taissin Sakka e Mohammed in caserma.
Sarebbe successo tutto dopo le 23. Dopo la denuncia e il rilascio dei due fratelli, nessuno sarebbe a conoscenza di quanto accaduto. La versione ufficiale dei carabinieri ha ipotizzato che la vittima fosse caduta accidentalmente, morendo sul colpo. Tuttavia, il fratello di Taissin Sakka non ha dato credito a questa dichiarazione.
Sono attualmente indagati 6 carabinieri di Modena per la morte del 30enne tunisino. Secondo Ansa, tra i carabinieri ve ne sarebbe uno indagato per omicidio in conseguenza di altro reato, mentre gli altri sono accusati di minacce e percosse nei confronti del fratello della vittima.
Il medico legale non ha ancora reso note le informazioni desunte dall’autopsia sul cadavere di Taissin Sakka, tuttavia gli avvocati difensori dei carabinieri sotto accusa si sono detti fiduciosi per il buon esito delle indagini. Un ultimo dettaglio è stato reso noto di recente: tre dei sei agenti sono stati accusati di depistaggio anche nel caso di Stefano Cucchi.