Gravissima denuncia di Greenpeace contro gli enti pubblici lombardi: le acque di Milano sono contaminate da Pfas.
Con il termine Pfas si intendono composti poli e perfluoroalchilici, ovvero sostanze chimiche artificiali che resistono nel tempo e che sono spesso associate a problemi di salute come alcune forme tumorali. Greenpeace aveva già condotto una indagine utile a comprendere quali fossero le zone d’Italia più a rischio, concentrandosi in modo particolare sul territorio lombardo.
Ciò che ne è emerso è un vero e proprio grido di allarme: su circa 4 mila campioni analizzati dagli enti preposti tra il 2018 e il 2022, circa il 19% del totale è risultato positivo alla presenza di Pfas.
Una precedente indagine condotta da Greenpeace aveva sottolineato la presenza di sostanze chimiche artificiali dannose per la salute nelle acque, non facendo tuttavia una distinzione tra i campioni di acqua di pozzo e quelli di acqua che esce dal rubinetto di casa. Le analisi condotte fino a quel momento non potevano ritenersi precise, ma piuttosto approssimative e i comuni dove la presenza di Pfas era risultata maggiore erano Lodi, al primo posto, poi Bergamo e Como, e, al quinto posto, Milano.
Lo scorso 19 ottobre, però, Greenpeace ha deciso di rendere un servizio pubblico e trasparente ai cittadini di Milano poiché le autorità pubbliche, preposte a questo tipo di comunicazione, non si sono occupate della diffusione delle analisi delle acqua contaminate da sostanze chimiche dannose per la salute. L’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista, quindi, si è attivata per far sì che i cittadini di Milano e provincia venissero messi al corrente dei risultati emersi dall’indagine: su 462 campioni di acqua destinata al consumo monitorati dall’ente gestore MM e da ATS Città Metropolitana di Milano, è stata rilevata la presenza di Pfas in 132 campioni, pari a 1 su 4.
Greenpeace fa sapere che i risultati dai prelievi effettuati non superano i limiti fissati dall’attuale Direttiva europea, ma c’è ugualmente da preoccuparsi perché la presenza di Pfas danneggia gravemente la salute. Secondo i recenti studi scientifici, infatti, le sostanze chimiche nelle acque sono pericolose anche se in quantità molto basse.
“Non dobbiamo far credere alle persone che una bassa concentrazione di PFAS sia innocua per la salute – ha denunciato Greenpeace – . Si tratta di sostanze che si accumulano negli organi, quindi un’esposizione cronica anche a piccolissime dosi rischia di provocare conseguenze sanitarie anche gravi”.