Riforma della giustizia, nuovo vertice a Palazzo Chigi tra la premier Meloni e il Ministro Nordio
Si è tenuto il vertice a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione sulla riforma di Giustizia.
Sono trascorse due ore a Palazzo Chigi mentre la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini discutevano con il ministro di Giustizia Carlo Nordio. Presenti inoltre anche i sottosegretari e i rappresentanti di partito, i quali hanno fatto il punto sull’andamento del primo anno di governo Meloni.
Tra gli argomenti caldi della riunione, c’è stato quello della riforma di Giustizia. Nello specifico, il ddl Nordio sarebbe attualmente in discussione in Senato. Non è ancora disponibile il testo integrale del decreto legge, ma Palazzo Chigi ha previsto possa essere disponibile dopo la legge di bilancio, a gennaio.
Un altro punto fondamentale del vertice è stata la legge sulle prescrizione. I capigruppo in commissione non hanno ancora formato un’intesa sull’argomento, nonostante i tre esponenti della maggioranza, Carolina Varchi (Fratelli di Italia), Ingrid Bisa (Lega) e Pietro Pittalis (Forza Italia), abbiano firmato un emendamento.
Domani, 25 ottobre, è in programma la discussione di questo punto. Forza Italia potrebbe desiderare delle modifiche finalizzate a rendere la legge più vicina alla ex Cirielli, mentre gli altri sottosegretari potrebbero aggiungere dettagli più puntuali sulla violenza di genere.
Il primo anno di Giorgia Meloni
La premier Meloni ha totalizzato un anno esatto di governo. Durante gli ultimi 365 giorni ha gestito numerosi accadimenti, ultimo fra tutti, quello personale relativo ad Andrea Giambruno. Secondo alcuni professori di Filosofia Politica della Luiss, questo episodio è paradigmatico dell’andamento di governo: Giorgia Meloni è riuscita a cadere sempre in piedi, nonostante i provvedimenti anti-immigrazione e contro i diritti civili.
Gianfranco Pellegrino, docente della Luiss, ha commentato come segue la figura della premier: “L’idea che Giorgia Meloni sia una ‘sfavorita’ e che sia umile è falsa. È in politica da oltre vent’anni. Non è una nuova arrivata e non è una proletaria, quindi presentarsi come vicini alla gente è una tecnica retorica, tipicamente populista. Mi sembra che quest’anno sia stato segnato da battute d’arresto in termini di rispetto dei diritti umani e di solidarietà. Penso anche alla persecuzione delle Ong”.