Dopo l’inchiesta di report l’assessore Albano risponde alle accuse: “Sono figlia di un boss e non lo rinnego”
Nuccia Albano è stata incalzata dai giornalisti: “È figlia di Boss”.
L’assessora Nuccia Albano della regione Sicilia è stata incalzata dalle domande ingerenti di una giornalista del programma televisivo Report. Il contenuto dell’inchiesta ha toccato un tema delicato: a quanto pare, Albano sarebbe figlia di un boss mafioso.
“Assessore, io le devo fare una domanda un po’ delicata. A me risulta che lei sia figlia di Domenico Albano, ovvero il capomafia di Borgetto che protesse Salvatore Giuliano. È così?”, questo è stato l’esordio dell’intervista che ha messo in difficoltà l’assessora Nuccia Albano davanti alle telecamere.
Tuttavia, è arrivata pronta la risposta da parte sua: “Non posso rinnegare mio padre. Ero soltanto una bambina, di questi fatti ne sono venuta a conoscenza da grande. Non rinnego la storia di mio padre, non ha avuto nessuna influenza: né su di me né sulla mia famiglia”.
Le domande sono però proseguite incessanti, al punto che Albano parrebbe essersi sentita messa al muro. Di conseguenza, ha replicato con note più dure. La sua reazione è stata ripresa dalle telecamere: “Volete buttare ombre sulla mia vita? Voi volete portare a casa lo scoop. Tutto questo ha un rilievo pubblico? Sono mafiosa?”
La visita all’Antimafia allo Sperone
L’intervista di Report è giunta in un momento particolare per il tema trattato: la visita all’Antimafia allo Sperone. Si è trattato di un evento pubblico, a cui la giunta regionale ha preso parte. In particolare, Nuccia Albano, la quale si trova al vertice del reparto delle Politiche sociali e la Famiglia. Il giorno dopo l’intervista, l’assessora ha sentito la necessità di pubblicare una nota chiarificatrice sulla questione familiare che ha rischiato di gettare la giunta in bilico.
La nota recita come segue: “Mio padre è morto 60 anni fa, quando io ne avevo 10. Ho saputo, solo quando sono diventata grande, che aveva avuto problemi con la giustizia e che era stato in carcere. […] Sono cresciuta senza la figura paterna e con una madre che mi ha inculcato il desiderio della giustizia”. Ha inoltre confermato che tutta la sua vita è stata all’insegna della legalità.