Gaza, il Ministro degli esteri iraniano: “L’espansione della guerra è inevitabile”
Secondo il Ministero degli esteri iraniano l’escalation sarà inevitabile a Gaza.
Amir Abdollahian, il ministro degli Esteri dello stato dell’Iran ha parlato chiaro: “L’espansione della guerra è inevitabile alla luce dell’escalation e dell’aggressione contro i civili. Inoltre, il sostegno americano a Israele è la ragione principale dell’escalation dell’attuale situazione nella regione”.
Lo ha comunicato al ministro degli Esteri dell’Iraq, Fouad Hussein, durante un loro colloquio. Hussein non ha ribattuto contrariato, anzi, è sembrato accogliere la decisione. Per di più, sono giunte anche le dichiarazioni da Teheran: il ministro della Difesa iraniano ha infatti intimato gli Stati Uniti di ritirarsi dal conflitto.
Le modalità con cui la comunicazione è avvenuta sono state interpretate in modo sospetto: “Fermate immediatamente la guerra e garantite il cessate il fuoco a Gaza, altrimenti sarete colpiti duramente“. Questa dichiarazione è stata riportata da Irna, l’agenzia di stampa dello stato dell’Iran.
Non solo da Teheran sono giunte affermazioni simili, ma anche da altri paesi limitrofi, i quali hanno avvertito che anche gli altri stati europei che aiuteranno Israele potrebbero essere “colpiti duramente”. Non resta che attendere il prosieguo del conflitto. Altri attori potrebbero scendere in campo al fianco di Israele o Palestina.
L’escalation a Gaza
Il ministro degli Esteri iraniano ha sottolineato che l’escalation del conflitto sia partita a causa dell’intervento degli Stati Uniti di Biden. L’evento a cui ha fatto riferimento riguarda quanto accaduto negli ultimi giorni: Israele ha preso di mira delle ambulanze trasportanti civili feriti, ma, da quanto riportato dalle fonti USA, all’interno vi sarebbero stati miliziani di Hamas. Questa presunta informazione avrebbe dunque giustificato il bombardamento.
Contemporaneamente, Biden ha confermato di non esigere un “Cessate il fuoco”, bensì ha proposto una tregua umanitaria, ossia una pace momentanea tra le parti, in modo da poter soccorrere i feriti e provvedere agli sfollati. Uno dei dettagli più insidiosi del conflitto è infatti il seguente: molti a Gaza, teatro di scontro più turbolento, sono rimasti senza acqua, luce ed elettricità. Attualmente, l’equilibrio europeo è in bilico. Guterres ha manifestato il suo sgomento, però, alle Nazioni Unite.