Gaza, a Napoli gli studenti occupano l’Università Orientale: “Governo israeliano porta avanti pulizia etnica”
Gli studenti dell’università L’Orientale hanno occupato l’ateneo per manifestare il loro supporto alla Palestina.
A Napoli, nel cuore del centro storico, è stata occupata l’università degli studi L’Orientale. Gli studenti che hanno organizzato la manifestazione di protesta hanno palesato i motivi della loro azione politica: supportare la Palestina, schierandosi contro lo stato di Israele.
Una delle giovani occupanti ha affermato il suo disappunto riguardo alle presunte posizioni politiche del Rettore dell’ateneo: “Il rettore ha problemi a schierarsi con il popolo oppresso, mentre il governo israeliano sta portando avanti una vera e propria pulizia etnica. Si tratta di un genocidio”. Alcuni di loro hanno tenuto discorsi tramite un megafono. Tra questi, quello riportato di seguito: “La striscia di Gaza è ininterrottamente sotto assedio del governo Israeliano nel silenzio e nella complicità degli Stati Uniti, dei governi occidentali e, non per ultimo, del governo italiano. È stato impedito l’accesso di cibo, acqua, cure e carburante”.
Le parole e i cori dei laureandi si sono accompagnati a striscioni di impatto, mostrati dal balconcino della sede di palazzo Giusso, in largo san Giovanni Maggiore, in quella che gli universitari hanno sempre chiamato “piazzetta Kestè”. Oggi il centro storico di Napoli si è dipinto dei colori della Palestina.
L’Orientale: uno sguardo alla politica
L’università occupata è storicamente un ateneo politicizzato. L’indirizzo di studi per cui è nota è infatti Scienze Politiche, con annessa specialistica in Relazioni Internazionali. Il percorso di studi da sempre proposto ha vantato di nomi illustri nel campo dell’antropologia, come ad esempio la dottoressa Pasquinelli. L’intervento di oggi dell’università nelle questioni di politica estera, dunque, è stato un messaggio forte.
“Sappiamo che il nostro ateneo intrattiene rapporti di partnerariato e scambio di ricerche con le università israeliane e l’apparato militare-industriale italiano. Non vogliamo studiare in un’università che si rende complice di ciò che sta facendo un governo coloniale e criminale come quello israeliano”. In una nota, gli studenti hanno poi concluso dicendosi indignati per come i media italiani sembrino essersi allineati a sostegno di Israele, benché “Sia in atto un inasprimento delle violenze che il popolo palestinese subisce già da 75 anni“.