Caivano è il terreno di scontro tra criminalità organizzata e stato: la Corte dei Conti ha detto la sua.
La Corte dei Conti e la magistratura hanno condotto alcune indagini sulle posizioni amministrative e gestionali di Napoli e Caivano. Dopo attente analisi, hanno convenuto che la criminalità organizzata che si è insediata in modo capillare sia stata favorita da una amministrazione sospetta e potenzialmente collusa.
Difatti, le autorità hanno sostenuto quanto segue: “A Caivano è stato creato un terreno favorevole allo sviluppo della criminalità organizzata. I soldi pubblici sono stati gestiti in modo ‘disinvolto'”. La procura della Campania ha dunque scoperto che ex sindaci, assessori e altri enti pubblici, di seguito sanzionati, abbiano lucrato sul denaro pubblico.
Le sanzioni approvate dalle massime autorità ammontano a 250.000 €. Al momento, sono state colpite ben 7 persone dai provvedimenti, tra cui un ex sindaco. Per questi, è stato anche fatto assoluto divieto di proporsi di ricoprire qualsivoglia incarico pubblico in ambito amministrativo o contabile, per la durata di almeno 10 anni.
Le indagini e i provvedimenti sono stati emessi da Licia Centro e Davide Vitali, ambedue pm. I colpevoli che sono stati individuati hanno prestato servizio in un arco temporale che parte dal 2006 e che si chiude nel 2015. Peraltro, proprio in questo frangente, ci fu l’Emergenza Rifiuti in Campania. Un’altra pagina nera della storia di Napoli.
Caivano è stata al centro dei riflettori negli ultimi mesi, a causa di un fatto di cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica. Si tratta della storia di abusi ai danni di due minorenni, da parte di quelli che sono stati successivamente e ufficiosamente individuati nella figura di figli ignoti di camorristi. La risonanza mediatica dell’accadimento è stata tale che la premier Giorgia Meloni ha sentito la necessità di fare un’apparizione pubblica in città.
In molti tra i cittadini di Caivano hanno criticato la presenza della presidente del Consiglio. Hanno visto nel gesto la volontà di proseguire a oltranza la sua campagna elettorale, piuttosto che un genuino interesse. Le promesse di Meloni alla gente del posto hanno però riguardato l’aspetto militare: la soluzione, per la premier, è stata intensificare poliziotti e forze dell’ordine.