Novi Ligure, 13enne si suicida con una sciarpa: spunta l’ipotesi di una sfida social
13enne morto a Novi Ligure dopo quattro giorni in ospedale: era stato trovato dal padre con una sciarpa intorno al collo.
Una tragedia ha sconvolto la città di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, dove lo scorso venerdì 10 novembre un bambino di 13 anni era stato ritrovato impiccato con la sciarpa intorno al collo.
A fare la terribile scoperta era stato proprio il padre, che aveva immediatamente allertato il 118. I soccorsi, una volta sopraggiunti sul luogo, avevano constatato immediatamente le condizioni difficili in cui versava.
In arresto cardiocircolatorio, il 13enne era stato trasportato presso l’ospedale Regina Margherita dove è morto dopo quattro giorni.
13enne impiccato: le cause
Il 13enne ritrovato impiccato nell’abitazione del padre era anche un calciatore, militava nelle giovanili di una squadra di Novi Ligure. Apparentemente senza problemi, non si sa per quale motivo il bambino abbia deciso di togliersi la vita con una sciarpa. Morto per ipossia, ovvero per carenza di ossigeno a livello cerebrale, dopo quattro giorni di agonia in ospedale, ha gettato la famiglia e l’intera città di Novi Ligure nello sconforto.
Le cause di un gesto così drammatico non sono ancora note, ma non si esclude la pista di una challenge. Al momento del ritrovamento, tuttavia, vicino al 13enne non sono stati trovati smartphone o tablet che potrebbero far pensare alla sua partecipazione ad una sfida social. Non si esclude, però, che lui abbia potuto prendervi parte non essendone coinvolto direttamente. A domanda precisa, coloro che si stanno occupando delle indagini del caso, hanno preferito non rispondere. Ma non hanno negato che potrebbe essere una pista da seguire.
Novi Ligure in lutto
“Si tratta di una storia talmente pesante e grave che ogni parola al momento è inutile – ha commentato il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere – . Prima infatti è necessario capire se ci sia qualche motivo particolare per togliersi la vita a 13 anni” Sgomento anche tra i compagni della squadra in cui il 13enne militava: “È impossibile per tutti noi accettare… Ti siamo vicini in questo viaggio… Sarai per sempre nei nostri cuori”.
Le indagini, al momento, sono ancora in corso e gli inquirenti preferiscono non esprimersi a riguardo. Il dramma delle challenge, soprattutto tra gli adolescenti, continua ad essere grave poiché sono tanti i giovani che prendono parte a sfide social che si concludono con esiti tragici. Da tempo, infatti, si parla del fenomeno, ma poche sono state le iniziative volte a informare i giovani per tenerli lontani da tali rischi.