Cronaca

Caos in Lombardia, 17 presidi scolastici licenziati senza preavviso per un errore burocratico

Caos in Lombardia, 17 presidi licenziati (Fonte Depositphotos) – CronacaLive.it

Caos in Lombardia dopo il licenziamento improvviso e ingiustificato di 17 presidi di alcune scuole.

Un difetto di istruttoria da parte dell’Usr Lombardia ha costretto 17 presidi di alcuni istituti scolastici a licenziarsi.

Questo è quanto accaduto nella regione Lombardia, dove alcuni dirigenti avevano ricevuto precedentemente l’ok per continuare ad occupare il loro ruolo nonostante il superamento dei limiti di età.

Poi il caos che ha costretto il direttore dell’ufficio scolastico regionale Luciana Volta a firmare il decreto di cessazione dal servizio scatenando le proteste dei dirigenti coinvolti, ma anche dei genitori degli studenti frequentanti gli uffici scolastici rimasti senza preside.

17 presidi licenziati: cosa è successo

Licenziati dall’oggi al domani senza alcuna possibilità di appellarsi al loro dirigente: così è finita la carriera scolastica di 17 dirigenti di alcuni istituti lombardi, che si sono visti costretti ad abbandonare il ruolo in seguito ad un difetto di istruttoria. I coinvolti, infatti, avevano ottenuto l’ok per continuare a svolgere la loro attività nonostante il superamento del limite di età. A settembre, quindi, erano tornati ad occupare il loro ruolo, ma il mancato visto della Corte dei Conti li ha costretti alle dimissioni obbligatorie.

La situazione è stata portata alla luce dal Fatto Quotidiano, che ha tentato di indagare e di andare a fondo nella faccenda che, nel giro di ventiquattrore, ha generato il caos in una ventina di scuole della Lombardia, costrette a correre ai ripari con i presidi in reggenza. La situazione ha creato malumori non solo nell’ambiente scolastico, ma anche tra le famiglie degli studenti e i segretari nazionali di Flc Cgil, Cisl, Uil, oltre che nell’Associazione nazionale presidi.

Presidi licenziati in Lombardia (Fonte Depostiphotos) – CronacaLive.it

La testimonianza di un preside

Contattato dal Fatto Quotidiano, il dirigente dell’istituto Crema Uno, Pietro Bacecchi, ha raccontato tutto il suo dispiacere per quanto accaduto. Lui si è sentito “trattato peggio di uno sguattero, senza nemmeno un preavviso”, e dopo 39 anni di servizio prima come insegnante e poi come preside, ha raccontato di aver chiesto di essere trattenuto nonostante il superamento dell’età pensionabile.

“Lo scorso mese d’agosto mi hanno firmato il nuovo contratto annuale. A ottobre, l’ufficio scolastico regionale, ha chiesto un’integrazione di documentazione perché c’erano dei problemi con la Corte dei Conti. Ho fornito di tutto. Poi non si è saputo più nulla”, ha spiegato lui che nel pomeriggio del 15 novembre scorso ha ricevuto una mail in cui veniva ufficializzato il suo licenziamento. “Sono rimasto sconcertato, allibito di fronte all’assenza totale di rispetto della persona, non tanto del mio ruolo”, ha commentato l’ex preside.