Scandalo scommesse nel calcio, arriva la confessione di Alessandro Florenzi davanti ai pm.
Alessandro Florenzi è finito nel mirino dell’ultima indagine scottante che sta gettando un certo scandalo sul calcio. Come lui, anche altri giocatori sono stati colti in fallo dalle indagini della procura di Torino, come ad esempio Fagioli e Zaniolo, i quali hanno rischiato sia la multa che la squalifica permanente.
L’accusa è quella di aver scommesso illegalmente su piattaforme sportive truffaldine, non legali in questo stato. Ad aggravare la situazione, vi è il fatto che, per i calciatori, ci sia un evidente conflitto di interessi, dal momento che loro stessi sono giocatori su cui è possibile scommettere.
Secondo il regolamento del codice sportivo, infatti, i calciatori potrebbero giocare d’azzardo e scommettere, ma non sul proprio sport. Tuttavia, secondo la legge italiana, è legittimo scommettere, a patto che i siti sui quali ciò avviene siano regolamentati e in linea con legge.
Le indagini hanno dunque decretato Florenzi, il difensore del Milan, colpevole di aver scommesso illegalmente. È giunta però stamattina un’importante notizia: il milanista avrebbe confessato tutto, in special modo di aver scommesso online. Tuttavia, le autorità sono state colte di sorpresa per un elemento inaspettato della sua dichiarazione.
Alessandro Florenzi ha parlato chiaro: “Ho puntato dei soldi, questo è vero, ma mai sul calcio: solo su altri giochi, tra cui la roulette”. Questa la dichiarazione schiacciante del difensore, il quale ha ammesso in ogni caso un reato, ma, da un punto di vista calcistico, meno impattante per la sua carriera di giocatore. Tuttavia, il calciatore è stato citato in molte chat inerenti, tra compagni di squadra e non, il che ha fatto storcere il naso agli inquirenti.
I suoi avvocati hanno infatti dichiarato come segue: “Ha chiarito la propria posizione, riconoscendo di avere giocato su piattaforme non autorizzate ma ribadendo la sua assoluta estraneità a qualsiasi tipo di scommessa sul calcio: del resto non sono emersi indizi o contestazioni in tal senso”. In effetti, i dati sequestrati non hanno evidenziato alcun tipo di infrazione del codice sportivo della federazione, per ora.