Gaza, nuovo raid israeliano in un ospedale idonesiano: 8 morti
Israele ha bombardato un altro ospedale nel nord di Gaza: 8 vittime.
Questa mattina, Israele ha dato il via a un nuovo bombardamento sulla Striscia di Gaza, nello specifico a nord, presso un ospedale indonesiano. Le bombe hanno colpito la struttura, provocando 8 morti accertati, secondo i media palestinesi. Tuttavia, stando alle informazioni di Hamas, le vittime sarebbero come minimo 12.
Oltre alle 12 vittime, Hamas ha contato anche decine di feriti tra pazienti e personale medico. Infatti, in seguito agli ultimi bombardamenti presso l’ospedale di Al Shifa, i cittadini sono stati evacuati. Tra questi, i pazienti e i medici sono stati trasferiti in una zona ritenuta più sicura, ossia l’ospedale indonesiano, colpito per la prima volta oggi.
Secondo i notiziari del posto, Israele avrebbe aperto il fuoco indistintamente su militari e innocenti, aprendosi la strada nell’ospedale dopo aver fatto saltare la corrente. Anche quanti volessero lasciare l’edificio sarebbero stati fermati con colpi d’arma da fuoco.
Il motivo per cui l’attacco si è concentrato sull’ospedale indonesiano, hanno affermato i media in Israele, è la presunta scoperta di un tunnel sotterraneo che collega l’ospedale con un complesso sotterraneo a dieci metri di profondità, presso cui è stata scoperta una base di comando di Hamas.
Il tunnel sotterraneo
Israele ha diffuso un video in cui ha mostrato il percorso che, dal tunnel sotterraneo, ha condotto la squadra presso la base di comando al livello -2. Dalle immagini si è evinto che il percorso sia lungo circa 55 metri e sia minuziosamente militarizzato: è stato visto un foro da cui poter sparare per difendersi e una porta anti-esplosivo. Al termine del percorso, nel video, sono stati avvistati due dei diversi ostaggi catturati da Hamas.
Il tunnel in questione è attualmente in esplorazione dai soldati di Israele, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha esultato né giudicato le immagini diffuse, bensì ha dichiarato Gaza una “zona di morte”. L’OMS ha infatti spinto affinché si provveda con urgenza all’evacuazione della zona, mettendo in sicurezza i 291 pazienti, i 25 operatori sanitari e i 31 bambini nati in modo prematuro, a causa dei ripetuti bombardamenti.