Gli investigatori interrogheranno di nuovo il marito di Francesca Romeo, uccisa sabato scorso in un agguato fuori dalla guardia medica in cui lavorava.
Reggio Calabria al centro di un caso di cronaca che ha visto coinvolta una dottoressa, uccisa in un agguato mentre rientrava a casa dal fine turno.
Insieme a lei in auto c’era il marito, rimasto ferito da un colpo di arma da fuoco. Gli investigatori procederanno con un nuovo interrogatorio nei suoi confronti.
Nelle ultime ore, infatti, si stanno cercando di ricostruire in maniera precisa tutti i momenti che hanno preceduto l’agguato nei confronti della dottoressa calabrese.
L’agguato che ha portato alla morte di una dottoressa della guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, è avvenuto nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 novembre. La vittima, Francesca Romeo di 67 anni, stava rientrando a casa insieme al marito, Antonio Napoli, anche lui medico, dopo il fine turno. L’omicidio della dottoressa è avvenuto sulla strada provinciale che collega Santa Cristina a Taurianova. Come riportato dal marito agli inquirenti, a sparare sarebbe stato un solo uomo che si è posto al centro della strada puntando la lupara sul lato passeggero.
Uno dei proiettili ha raggiunto direttamente Francesca Romeo, non lasciandole scampo, mentre di striscio ha ferito al braccio il marito che era alla guida. Dopo aver sparato, l’assassino si è allontanato nelle campagne e, al momento, la sua identità resta ignota così come il movente dell’omicidio. Medicato al braccio dai medici che lo hanno soccorso, Antonio Napoli è tornato sul luogo del delitto per ricostruire insieme alla Squadra Mobile di Reggio Calabria i fatti che hanno portato alla morte della moglie.
Francesca Romeo, 67 anni, era una delle dottoresse che ha sempre lavorato nella guardia medica. Sposata da tempo con Antonio Napoli, anche lui medico, i due non avevano figli e conducevano una vita abbastanza ritirata. Prossima al pensionamento, la vittima aveva tre fratelli, uno dei quali è ispettore di polizia in quiescenza (dettaglio che gli investigatori stanno valutando).
La vita della dottoressa Romeo e del marito, al momento, sembra priva di ombre nonostante lui, di professione psichiatra, lavorasse con soggetti fortemente a rischio e problematici. Nelle prossime ore, gli inquirenti proseguiranno con un nuovo incontro con il marito che, passato lo choc, potrebbe mettere a fuoco dei dettagli della notte del delitto che potrebbero tornare utili alle indagini.