Sam Altman è stato licenziato da Open Ai, ma i dipendenti stanno facendo rumore per riaverlo.
Open Ai è una delle aziende più chiacchierate degli ultimi anni. È di questa azienda l’invenzione di Chat GPT e di altri sistemi analoghi di intelligenza artificiale. Sam Altman è uno dei co-fondatori, nonché ex CEO della società in questione.
Sotto la sua guida, Open Ai ha raggiunto una fama indiscutibile, che non ha accennato ad arrestarsi nemmeno in seguito a tutte le critiche e le proteste di esponenti illustri del cinema e dello spettacolo, in merito al potenziale furto di identità ai loro danni, dovuto proprio all’Ai.
Più che disincentivare Open Ai, tutto questo ha reso la società solo più nota e forte economicamente, al punto che anche altre aziende hanno deciso di intraprendere lo stesso percorso di Altman e compagno. Infatti, dopo Chat GPT è spuntata Google Bard, per esempio.
Non solo: attualmente, grandi colossi multinazionali del calibro di Meta, Microsoft e X stanno elaborando la propria intelligenza artificiale, investendo in progetti individuali atti a rivaleggiare in un mercato che si appresta a diventare, da un punto di vista di marketing, violento.
Sam Altman è dunque stato licenziato da Open Ai con una motivazione ritenuta ambigua dai più. Ufficialmente, Altman non avrebbe dimostrato sincerità nei confronti del consiglio di amministrazione della società. I dettagli del licenziamento non sono ancora stati resi noti, oltre a quanto appena scritto.
Subito dopo il licenziamento, però, Altman è stato immediatamente ingaggiato dalla competitor Microsoft. L’annuncio è giunto dal CEO di Microsoft, Satya Nadella, il quale ha fatto trapelare tutto su X. L’obiettivo di Nadella era quello di integrare Altman all’interno del team di sviluppo di Ai avanzata tenuto da Microsoft.
Il sogno di Nadella era poter rimettere al proprio posto Altman. Questo sogno era caldeggiato da molti ex colleghi, ma recenti sviluppi hanno registrato un evidente cambio di rotta da parte di un grosso numero di dipendenti, per l’esattezza 505, i quali hanno chiesto il ritorno del vecchio CEO o si sarebbero licenziati tutti in tronco.
Questo in prima istanza. Successivamente, hanno minacciato il consiglio di amministrazione di seguire a ruota Sam Altman a Microsoft: “Microsoft ci ha garantito che ci sono posizioni aperte per tutti i dipendenti AI in questa nuova filiale nel caso in cui volessimo accettare“. Su 700 dipendenti, 505 vorrebbero lasciare Open Ai.