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Le fragole riescono a ridurre il rischio di contrarre la demenza senile in età avanzata, il nuovo studio

Le fragole riducono i rischi di demenza senile (Fonte Depositphotos) – CronacaLive.it

La frutta fa bene, ma le fragole ancor di più: uno studio rivela che riducono il rischio di contrarre la demenza senile.

Quando si parla di demenza senile si fa riferimento ad un gruppo di malattie neurodegenerative che colpiscono l’encefalo.

Le più note sono il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy, sulle cui cause sono ancora in corso una serie di studi.

Al fine di ridurre al minimo il rischio di contrarre la demenza senile, si è scoperto che le fragole, se consumate quotidianamente, rappresentano un ottimo alleato contro la malattia.

Le fragole per la demenza senile: lo studio

La ricerca su come le fragole possano contribuire a ridurre il rischio di demenza senile, nasce da un altro studio effettuato sui mirtilli. Si è scoperto, infatti, che questi ultimi, se aggiunti alla dieta quotidiana di individui di mezza età con resistenza all’insulina (i così definiti prediabetici), proteggono dalla declinazione cognitiva. In seguito a questa prima scoperta fatta nel 2022, il professor Robert Krikorian ha deciso di capire se anche le fragole, così come i mirtilli, possano avere lo stesso effetto benefico.

La ricerca è stata fatta su un campione di 30 partecipanti di età compresa tra i 50 e i 65 anni, tutti in sovrappeso e con una lieve declinazione cognitiva. Prima dell’inizio dell’esperimento durato dodici settimane, è stato chiesto loro di non consumare qualsiasi tipo di bacca o prodotto a base di bacche per due settimane. Una volta iniziata la ricerca, quindi, metà dei partecipanti ha ricevuto un integratore in polvere da mescolare con acqua e da assumere a colazione ogni giorno contenente l’equivalente di una tazza di fragole, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo.

I benefici delle fragole sulla salute (Fonte Depositphotos) – CronacaLive.it

I risultati dello studio

Nel corso delle dodici settimane durante le quali i 30 partecipanti hanno assunto regolarmente quanto dato loro dagli studiosi, ognuno è stato sottoposto a dei test cognitivi sia all’inizio che alla fine dell’esperimento. Ciò che ne è emerso è che chi ha ricevuto l’integratore di fragole, ha avuto meno difficoltà nel riconoscere e ricordare informazioni. Si è notata, inoltre, una significativa riduzione dei sintomi depressivi.

Al momento, la ricerca effettuata non può asserire con certezza che le fragole riducano i rischi di demenza senile, ma il professore Robert Krikorian è pronto ad eseguire un nuovo esperimento su un campione più elevato di individui. I primi risultati, tuttavia, fanno ben sperare.