La Procura di Milano lancia l’allarme: aumentano le denunce per violenza sessuale ma mancano i magistrati
La Procura di Milano lancia un allarme: mancano i magistrati che si possano occupare dei casi di violenza sulle donne.
I femminicidi aumentano in Italia trasformando la violenza sulle donne in una vera e propria piaga, in un problema cui lo Stato deve porre immediatamente rimedio.
Il caso di Giulia Cecchettin, 22enne uccisa per mano del fidanzato geloso della laurea, ha smosso le coscienze e scatenato una serie di reazioni nell’opinione pubblica.
Dalle scuole alle piazze, qualcosa sembra essersi mossa e, ora, aumentano sempre di più le vittime che hanno il coraggio di denunciare. Ma, proprio a riguardo, la Procura di Milano ha lanciato un allarme.
Milano, aumentano le denunce per violenze
La procuratrice aggiunta di Milano, Letizia Mannella, a capo del pool che si occupa delle fasce deboli, ha lanciato un allarme preoccupante che riguarda la carenza di magistrati che si possano occupare di violenza sulle donne. Negli ultimi anni, la città di Milano è spesso finita al centro dei casi di cronaca, sottolineando come la metropoli meneghina sia diventata meno vivibile di come considerato un tempo. La criminalità è notevolmente aumentata e sono sempre di più le donne che raccontano di sentirsi in pericolo da sole per la città.
Intanto, solo nel 2023, le denunce per violenze sessuali sono raddoppiate arrivando nei primi otto mesi dell’anno quasi a mille. La situazione, dunque, diventa importante e le autorità competenti sono chiamate a gestirla nel migliore dei modi. Ma, come fatto presente dalla procuratrice Mannella, mancano i magistrati in grado di occuparsi di questi casi. “C’è uno scoperto del 40% dei magistrati e del 60% degli amministrativi”, ha sottolineato la Mannella, asserendo che nonostante la carenza di personale, coloro che sono in servizio cercano di sopperire alle mancanze lavorando su una mole di denunce e casi sempre più ampia.
Le denunce per violenze a Milano
Come evidenziano i dati raccolti, negli ultimi quattro anni, a Milano, le denunce per violenze sessuali sono raddoppiati, mentre i fascicoli per violenza sessuale di gruppo sono passati in totale da 20 a 53. Per la procuratrice Mannella, tuttavia, tale aumento non è da considerarsi solo in senso negativo, ma evidenzia che nelle vittime c’è una maggiore “consapevolezza e fiducia nelle forze dell’ordine e nei magistrati”.
Inoltre, ci si è concentrati su un altro punto focale dei processi per violenza: i tempi troppo lunghi. Il presidente facente funzione del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha sottolineato che è necessario che si riduca la durata “come forma di rispetto della vittima e per evitare un’involontaria violenza secondaria”.