Gaza, distrutto l’ospedale di Kamal Adwan. L’Oms smentisce la versione del governo israeliano: “Almeno otto pazienti morti”
L’Oms ha duramente criticato il governo israeliano per aver attaccato l’ospedale di Kamal Adwan senza mettere in salvo i civili al suo interno.
Non si ferma l’offensiva israeliana su Gaza, e sembra che ancora una volta, il governo israeliano abbia deciso che il sacrificio dei civili palestinesi possa essere un effetto collaterale “sopportabile”. Difficile infatti spiegare altrimenti il nuovo raid che ha portato alla distruzione dell’ospedale di Kamal Adwan che si trova a nord della Striscia di gaza.
Un’operazione militare brutale, che è costata la vita ad almeno otto pazienti che si trovavano in quel momento all’interno della struttura ospedaliera. La distruzione dell’ospedale di Kamal Adwan è stata denunciata in questi giorni anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con un post pubblicato sul social X, il presidente Tedros Ghebreyesus ha infatti dichiarato: “Molti operatori sanitari sono stati arrestati e l’OMS e i suoi partner stanno cercando urgentemente informazioni sul loro stato”.
Immediata la risposta della rappresentanza del governo israeliano che, al momento delle dichiarazioni del capo dell’OMS, si trovava a Ginevra all’incontro organizzato dalle Nazioni Unite.
L’Oms smentisce la versione del governo israeliano
Il governo di Israele ha spiegato che l’operazione militare è stata resa necessaria dal fatto che Hamas si era insediato stabilmente nella struttura e che l’esercito, prima di dare inizio all’assalto, ha avvisato il personale medico che si trovava all’interno dell’ospedale, dando così la possibilità a tutti di mettersi in salvo.
Molto diversa invece la versione fornita dall’OMS: “Abbiamo appreso che molti pazienti hanno dovuto lasciare l’edificio da soli, mettendo a rischio la propria salute e sicurezza, poiché le ambulanze non sono riuscite a raggiungere l’ospedale. Tra i pazienti deceduti, molti sono morti per mancanza di cure adeguate, tra cui un bambino di 9 anni. Siamo estremamente preoccupati per il benessere degli sfollati che potrebbero essersi rifugiati nel complesso dell’ospedale”