Incendio ospedale Tivoli, non riaprirà prima di quattro mesi: dipendenti in ansia. Sindacato ottiene incontro con la Regione: “Vanno tutelati”
A distanza di una settimana dall’incendio dell’ospedale di Tivoli, il sindacato Fisacat CISL chiede alla regione di tutelare i dipendenti della struttura ospedaliera.
A distanza di una settimana dall’incendio che ha devastato l’ospedale di Tivoli, procurando la morte di tre pazienti, sembra ormai certo che la struttura non riaprirà prima di quattro mesi. Durante questa tragedia, circa duecento pazienti che si trovavano all’interno della struttura sono stati evacuati e trasferiti in altri presidi ospedalieri del territorio, e la speranza è che nessuna di queste strutture vada adesso in difficoltà visto il sovraffollamento cronico che si registra in tantissimi presidi ospedalieri del territorio.
Ci sono ancora diversi punti oscuri da chiarire su cosa sia accaduto quella notte e su come si sia sviluppato l’incendio all’interno dell’ospedale di Tivoli, ma l’unica certezza è il drammatico momento di difficoltà che stanno passando i dipendenti.
L’ospedale di San Giovanni Evangelista infatti ha circa 80 lavoratori che stanno restando a casa a loro spese, consumando tutte le ferie e i permessi disponibili, in quanto non si è riusciti ancora ad attivare per loro lo strumento della cassa integrazione.
Come ha spiegato il sindacalista Claudio Troiani di Fisacat Cisl, i dipendenti della struttura ospedaliera “vivono un momento di grande difficoltà, alla vigilia del Natale senza avere certezze sullo stipendio e sul futuro”.
Il fatto che i tempi per la riapertura del nosocomi siano così lunghi fa temere molti per la loro sopravvivenza economica nei prossimi mesi e se saranno o meno ricollocati o tutelati nei prossimi mesi.
Per questo il sindacato Fisacat Cisl ha ottenuto per la giornata del 18 Dicembre 2023 un incontro con l’amministrazione regionale per fare il punto sulla difficile situazione che stanno vivendo questi lavoratori. Il sindacato metterà sul banco come prima richiesta l’attivazione immediata della cassa integrazione, alla ricerca di una soluzione comune con la Regione “per individuare soluzioni condivise, rapide ed efficaci e dare risposte a decine di lavoratori”