Omicidio Saman Abbas, i genitori condannati all’ergastolo
L’omicidio di Saman Abbas è stato punito dalla legge italiana: ergastolo per i genitori, mentre lo zio è stato condannato a 14 anni.
La storia della pakistana Saman Abbas aveva coinvolto particolarmente l’opinione pubblica e spinto a riflettere molto sull’importanza di un dialogo costruttivo tra culture diverse.
Saman aveva 18 anni, si era trasferita in Italia, a Novellara, insieme alla famiglia, e si era ribellata al matrimonio combinato con un suo connazionale.
La giovane è stata uccisa e, nella giornata del 19 dicembre scorso, il tribunale dell’Emilia Romagna ha emesso la sentenza nei confronti dei genitori e dello zio.
La storia di Saman Abbas
Saman aveva 18 anni, si era trasferita a Novellara insieme alla famiglia, impegnata nella coltivazione della frutta. Di origini pakistane, la Abbas si era ribellata all’imposizione dei genitori riguardo il matrimonio combinato con un connazionale scatenando, così, l’ira della madre e del padre. La giovane pakistana aveva denunciato le vessazioni e le minacce subite dai familiari entrando, quindi, in un circuito di protezione. In contesti come quello pakistano, però, i documenti delle figlie femmine sono “confiscati” dal padre e, per un difetto di legge, Saman è stata costretta a ritornare dalla sua famiglia.
L’omicidio è avvenuto tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 e del reato sono stati inizialmente accusati il padre, la madre, lo zio e i cugini. A distanza di due anni dai tragici fatti che hanno sconvolto l’opinione pubblica, la Corte di assise di Reggio Emilia ha deciso per l’ergastolo ad entrambi i genitori – il padre Ahabbar Abbas, presente in aula, e la madre Nazia Shaheen, latitante da 31 mesi – mentre ha inflitto allo zio Danish Hasnain 14 anni. I cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq sono stati assolti e per loro è stata ordinata l’immediata liberazione.
Le ultime parole del padre di Saman Abbas
“Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose. Era mio cuore, mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare”. Con queste parole il padre di Saman Abbas ha deciso fare una dichiarazione spontanea durata un’ora e quaranta minuti e durante la quale ha continuato a respingere tutte le accuse a suo carico.
Ahabbar Abbas, dopo l’omicidio della figlia, era fuggito in Pakistan, ma nel novembre 2022 è stato arrestato nel Punjab ed è arrivato in Italia a settembre dell’anno dopo, con un’estradizione storica concessa dal Pakistan.