DeepSouth è il nuovo supercomputer che è in grado di imitare le potenzialità del cervello umano.
Il cervello umano è un organo complesso che controlla tutte le funzioni del corpo e processa le informazioni provenienti dall’ambiente. La capacità di calcolo del cervello è data da innumerevoli funzioni ed elementi, ma tra questi spiccano i neuroni: unità di base del sistema nervoso che comunicano attraverso segnali elettrici e chimici, ossia i neurotrasmettitori.
Questo è il modo semplificato per far comprendere il meccanismo di funzionamento del cervello. Questa stessa metodologia è stata impressa all’interno del team di sviluppo dell’università di Sydney, per il progetto del supercomputer DeepSouth.
Questo supercomputer è infatti in grado di eseguire ben 228 trilioni di operazioni sinaptiche al secondo, avvicinandosi al livello di attività neurale nel cervello umano. Tutto ciò è reso possibile grazie al suo design neuromorfico all’avanguardia.
Difatti, i computer classici hanno unità di elaborazione e di memoria separate, mentre il circuito neuromorfico di DeepSouth si basa su reti di processori semplici che lavorano in parallelo. In questo modo, vengono imitati alla perfezione i neuroni nel cervello, che possono attivarsi simultaneamente attraverso sinapsi.
Il debutto di DeepSouth è previsto per aprile 2024, configurandosi così un passo fondamentale nella comprensione del cervello umano e aprendo nuovi orizzonti nello sviluppo di applicazioni avanzate nell’ambito della neuroscienza e non solo. Esistono numerose discipline che beneficerebbero di DeepSouth.
Alcuni esempi di branche del sapere sono la sensoristica, la biomedicina, la robotica, lo spazio e l’intelligenza artificiale. Inoltre, le potenziali applicazioni di DeepSouth nei settori delle neuroprotesi e delle interfacce cervello-computer potrebbero portare a progressi non indifferenti. Si pensi a Elon Musk con il suo Neuralink.
Il cervello umano è un organo difficilmente osservabile nella sua piena funzionalità. Con l’uso di DeepSouth si potrebbe sopperire a questa problematica, come se la simulazione del calcolo sinaptico potesse essere equiparabile a una stampa 3D di un organo interno. Neuroscienziati ed informatici sono dunque febbricitanti allo stesso modo.
Tra questi scienziati, rientrano anche i linguisti e gli scienziati della lingua. Costoro hanno sempre cercato risposte all’origine del linguaggio appellandosi a informazioni fumose e poco lucide. Con DeepSouth si potrebbe indagare di più il fenomeno, scoprendo perciò le origini del genere umano stesso. L’osservazione cognitiva del funzionamento dell’apprendimento e del linguaggio gioverebbe a una nuova consapevolezza scientifica in ambito computazionale.