La strage di Erba torna sotto i riflettori: le novità sul caso
Nuove indagini in corso sul caso della strage di Erba: al vaglio le prove
Era l’11 dicembre 2006 quando si consumò uno dei pluriomicidi più efferati degli ultimi tempi: la cosiddetta strage di Erba, in provincia di Como. Furono uccise 4 persone e una quinta fu gravemente ferita. Le vittime furono una donna, il figlio piccolo, sua madre e una vicina di casa. Questi delitti sono ancora oggi ricordati per la violenza applicata e per l’insensatezza del movente. Dopo aver ucciso le vittime, fu inoltre dato fuoco all’appartamento di Raffaella Castagna, la principale vittima designata.
Nell’occhio del mirino finiscono i coniugi Osvaldo Romano e Rosa Bazzi, i quali, circa una settimana dopo gli accadimenti, confessano spontaneamente di aver commesso i delitti. In un secondo momento proveranno anche a ritirare la confessione dicendo di averlo fatto solo per timore. Condannati entrambi all’ergastolo, hanno più volte fatto ricorso ma questo è stato sempre rigettato per inconsistenza delle motivazioni addotte.
Di recente il caso è tornato a far parlare di sé in vista dell’udienza dibattimentale per le richieste di revisione processuale. In vista di questo avvenimento il Tribunale di Como sta passando nuovamente al vaglio tutte le prove acquisite.
I coniugi Olindo e Rosa tornano sotto i riflettori
L’analisi delle prove pare non dare adito a grandi dubbi, per cui l’esito dell’udienza sembrerebbe al momento abbastanza scontato. Da quanto evidenziato dagli inquirenti le prove parrebbero abbastanza schiaccianti:
- traccia di dna in auto – nella macchina dei coniugi fu ritrovata una traccia di sangue appartenente a Valeria Cherubini. Abbastanza anomalo il fatto che il sangue della persona in questione, morta nel palazzo di sua residenza e trascinatasi in fin di vita fino al suo appartamento, si potesse trovare nell’auto dei due.
- le confessioni complete dei coniugi – anche se in un secondo momento hanno ritratto, i coniugi hanno fornito due confessioni spontanee complete e ricche di dettagli. Peraltro trattasi di alcuni particolari che le autorità non avevano ancora diffuso alla stampa.
- la lettera al sacerdote – nel 2007 i due spedirono una lettera a un sacerdote in cui cercavano di trovare una loro salvezza spirituale, dicendo che ancora non si rendevano conto di quello che avevano fatto, ammettendo dunque nuovamente la loro colpevolezza.
Cosa accadrà
Quanto accadrà sembra abbastanza scontato. L’esito di questa udienza non sembra celare sorprese, in quanto le prove a carico di Olindo e Rosa sono tuttora schiaccianti.