Il gigantesco e-commerce cinese e le ombre dietro la convenienza
La vendita nell’epoca delle piattaforme e-commerce. Temu: il lato oscuro della convenienza
Da molti anni a questa parte impazza ormai il cosiddetto commercio online. Si può acquistare qualsiasi cosa, dai libri ai prodotti di elettronica fino ad arrivare a prodotti alimentari e farmaceutici. Tutti i grandi marchi posseggono il loro store online, comprese le marche di abbigliamento. Esistono poi dei grossi e-commerce che offrono una vasta gamma di prodotti, come ad esempio Amazon o eBay.
Esistono numerose opzioni di e-commerce molto convenienti che fanno concorrenza ai grandi colossi. Di recente uno dei più grandi store online cinese, Alibaba, è stato soppiantato da un nuovo colosso cinese che sta facendo molto parlare di sé. Trattasi della Pdd holdings, meglio nota al pubblico per Temu. Il nuovo gigante dell’e-commerce si è piazzato sul mercato sbaragliando tutti i suoi concorrenti in brevissimo tempo. La competitività dei suoi prezzi è spaventosa e molte sono anche le offerte di “prendi 2 paghi 1” che vengono messe in palio per attrarre nuovi clienti.
Sono molte però le ombre che si celano dietro Temu e sono alla base della convenienza del prezzo dei propri prodotti. In tal senso è stato definito da molti come Il Macellaio dei prezzi.
Cosa si cela dietro il gigante cinese
Shop like a billionaire: questo lo slogan di Temu, che invita i compratori a spendere senza remore e ad acquistare come se fossero dei milionari, in quanto i prezzi sono così irrisori da permettere di creare dei carrelli davvero pieni.
A essere facili bersagli di questa strategia di marketing che spinge all’acquisto facile sono soprattutto i giovanissimi della generazione Z, attratti, come accadeva per Shein, dalla possibilità di avere prodotti spendendo massimo 5 euro.
La preoccupazione circa il successo di questa app è doppia: una preoccupazione di tipo economico, in quanto offrire prodotti di uso comune a prezzi stracciati mette sicuramente in difficoltà negozi e botteghe che rischiano di ricevere duri colpi alle proprie vendite.
In secondo luogo vi è una preoccupazione etica, poiché ottenere la possibilità di mettere sul mercato oggetti a prezzi tanto vantaggiosi ha di certo il suo contraltare etico. Potrebbe essere la bassa se non nulla retribuzione dei lavoratori che lavorano alla produzione, la scarsissima qualità dei prodotti o anche l’uso di materiali tossici o pericolosi per risparmiare.
Cosa aspettarsi prossimamente
Di certo non è possibile arrestare la crescita di questi fenomeni. Si può però cercare di sensibilizzare la popolazione affinché non abusi di piattaforme come Temu.