Il mistero della ristoratrice morta: le colpe dei social nella vicenda
Molte le incertezze sul caso della ristoratrice: suicidio dovuto a shitstorm, coincidenze o sospetti di omicidio?
Nei giorni scorsi la ristoratrice Giovanna Pedretti, titolare di una pizzeria sita in Sant’Angelo Lodigiano è stata protagonista di numerosi articoli e post online in merito a una recensione negativa ricevuta da un cliente. Proprio pochissimi giorni dopo il corpo della donna è stato ritrovato nel fiume Lambro. Immediatamente sui social è stato montato il caso mediatico, che irrimediabilmente accosta l’episodio della recensione alla morte della donna.
Sono molte però le cose da chiarire sul caso e tanta la confusione generata dai commenti sul web. In primis non tutti sanno che l’episodio in questione non è avvenuto esattamente in questi giorni, ma risale alla scorsa estate. La cinquantanovenne a quanto pare avrebbe conservato uno screenshot dello scambio di battute con il cliente maleducato e lo avrebbe poi di recente postato.
La morte di Giovanna Pedretti subito dopo la polemica sui social desta sospetti
La questione della recensione si è così svolta almeno in apparenza: un cliente poco inclusivo avrebbe commentato la sua serata al ristorante affermando che seppure avesse mangiato bene non intendeva tornare a Le vignole poiché era capitato seduto vicino a un tavolo di omosessuali e uno con un cliente disabile in carrozzina.
Le parole poco carine dell’avventore avrebbero trovato risposta in un commento della proprietaria che lo invitava a non frequentare più il suo locale. Lo screenshot pubblicato recentemente ha fatto in poco il giro del web, raccogliendo il plauso di molti e della stessa Ministra per le pari opportunità.
Dopo i primi commenti positivi si è alzata però l’ombra del sospetto: è possibile che la recensione negativa sia stata una trovata pubblicitaria, cioè un’iniziativa della stessa Pedretti che avrebbe tentato di attuare un piano di marketing molto forte per attirare l’attenzione dei media.
Qualunque sia stata la dinamica della vicenda, la donna è stata trovata morta. Il suo corpo, rinvenuto privo di vita nel fiume, sarà oggetto di autopsia. Le autorità tuttavia sono abbastanza certe che si tratti di un suicidio. Sui social scoppiano le ulteriori polemiche, poiché si vuole capire se le motivazioni del gesto estremo siano dovute a cause di natura personale o all’esasperazione per le critiche ricevute in merito alla possibile fake news.
Il ruolo dei social
La polizia sta indagando e appurerà dinamica e motivazione dei fatti. Fatto sta che un ruolo per niente marginale lo hanno svolto i social, dimostrandosi ancora una volta un’arma a doppio taglio. Possono dare notorietà ma anche creare spauracchi pericolosi.