I videogiochi come strumenti di apprendimento moderni
Studiare ci arricchisce culturalmente e ci dà una formazione spendibile nel nostro futuro, nelle carriere che decideremo di intraprendere. Ma quando si è in giovane età non sempre l’attività dello studio è apprezzata.
Per alcuni talune materie possono apparire ostiche, di difficile comprensione o in generale poco interessanti perché anni luce distanti dalla nostra quotidianità. Questo è quello che può accadere ad esempio con le scienze, le quali per chi non sia appassionato, possono sembrare anche solo un’accozzaglia di informazioni e formule.
Abbinare l’apprendimento a qualcosa di interattivo può però aiutare. Il metodo dell’apprendimento creativo è diffuso da moltissimi anni e si è rivelato in molte occasioni davvero efficace, in special modo nell’educazione dei bambini.
Tre ricercatori di Sassari fanno proprio questo, rivoluzionando il mondo dell’apprendimento, applicando la dimensione dei videogame allo studio degli atomi.
I tre studiosi di Chimica Fisica all’Università di Sassari hanno sviluppato un progetto originale e fuori degli schemi con l’intento di portare le loro materie al di fuori dei banchi scolastici. Hanno difatti ideato un videogame, un gioco accessibile a tutti ambientato nel mondo atomico.
Questo videogioco si chiama Maxwell’s Daemons ed è uno shooting game. Quando per scarsità di fondi i tre ragazzi sono stati costretti a reinventarsi, hanno deciso di puntare su un metodo innovativo e rivoluzionario. L’idea che hanno avuto nel 2019 è stata ora sviluppata e se dovesse attecchire cambierebbe per sempre l’insegnamento di chimica e fisica.
Il gioco in questione ha un’ambientazione scientifica dunque e tutti gli esseri viventi presenti al suo interno sono ispirati a composti molecolari realmente esistenti. Per andare avanti nel videogame, risolvere i livelli e uccidere i cattivi bisognerà padroneggiare alcune nozioni di scienze. Sarà dunque automatico l’apprendimento di alcune formule e teorie attraverso il videogame.
I ricercatori di Sassari hanno lanciato su Kickstarter la loro idea, approfittando di questa piattaforma di crowdfunding per cercare di autofinanziare il loro progetto. Se raggiungeranno i 35.000 euro prefissati come obiettivo, potranno effettivamente andare in produzione.
Dunque si aprono gli spiragli per l’utilizzo di nuovi metodi di apprendimento, laddove anche il videogame o la realtà virtuale potranno essere di supporto alle nuove generazioni per imparare.