Violento episodio di omotransfobia nel torinese
Violenza e discriminazione a Torino: in aumento gli episodi di odio
Omotransfobia, letteralmente la “paura” di chi ha effettuato la transizione sessuale da maschile a femminile o viceversa. Racchiusa in questa parola tutti gli atti di discriminazione ai danni di chi rientra nella sfera queer o semplicemente non si conforma agli standard binari comunemente accettati. Comincia il 2024 e ancora l’arretratezza culturale e la chiusura mentale connotano il nostro paese. Sono all’ordine del giorno gli episodi di odio e discriminazione in Italia, che si traducono sia in violenza verbale sia in violenza fisica a carico di chi appare “diverso” dagli altri.
Da nord a sud non c’è differenza alcuna, si registrano quotidianamente fatti preoccupanti, che mettono in allarme su quello che è il livello di accettazione e di civiltà della cosiddetta società civile. A Torino nel giorno dell’Epifania si è consumato l’ennesimo episodio negativo. La comunità LGBTQIA+ chiede a gran voce delle politiche ad hoc.
L’aggressione a La Myss denunciata da Arcigay Torino
Era il 6 gennaio e la nota performer e drag queen La Myss, celebre nel mondo underground torinese per i suoi omaggi alla famosa cantante Myss Keta, è stata brutalmente aggredita in centro. La performer era in compagnia di alcuni amici, anch’essi aggrediti dal gruppo di adolescenti che li ha avvicinati. Tale gruppo avrebbe picchiato brutalmente la drag queen e avrebbe poi denudato la stessa in segno di umiliazione.
Il reato, chiaramente un episodio di discriminazione commesso unicamente per il fatto che si stesse trattando di una persona queer, si connota come l’ennesimo episodio di omotransfobia. Sotto gli occhi attoniti dei passanti, che non sono in alcun modo intervenuti, si è consumata l’aggressione. Arcigay Torino, indignata da tale atto violento, si è fatta carico di denunciare l’episodio, riflettendo nella persona del suo presidente Lara Vodani sul fatto che nel giro di pochi mesi sono stati già molteplici le aggressioni ai danni della comunità LGBTQIA+.
A preoccupare inoltre è il fatto che siano sempre più i giovanissimi a commettere tali violenze, segno che c’è qualcosa che non va nell’educazione che gli stessi ricevono dalle famiglie e dalla scuola. Si rende pertanto necessario un intervento delle istituzioni al fine di agire in favore di una maggiore promozione dei valori di inclusione e apertura mentale.
Uno sguardo alle politiche locali
Esprime la sua contrarietà a tale deriva anche il consigliere regionale del Pd Diego Sarno, che ragiona sulla dimensione culturale del crimine e incita il partito a prendere provvedimenti per una maggiore incisività in tal senso.