La Lega vuole semplificare la caccia. Nuove norme in barba all’Unione Europea
Proposte semplificazioni per la caccia: la Lega strizza l’occhio a chi la pratica
La caccia non è un’attività proibita ma deve attenersi a precise regole stabilite dalla legge. L’Italia ha disciplinato tali regole nella Legge 157/92 che tratta delle Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio. Tale corpus di norme, che limitano la libertà di cacciagione per chi ama praticare questa attività, sono chiaramente un impedimento. Già in precedenza il partito di Fratelli d’Italia aveva fatto delle proposte di modifica a tale legge, con l’obiettivo di rendere più agevole la caccia e finanche il possesso di armi da fuoco.
La campagna all’epoca portata avanti da tale schieramento politico non è stata particolarmente gradita da tutti, in quanto millantava addirittura di poter riuscire a consegnare una pistola a un sedicenne nell’arco di due giorni. Una brutta imitazione della già tanto contestata libertà di acquisto delle armi presente negli Stati Uniti d’America.
La proposta stavolta proviene dalla Lega, con la promessa di snellire il corpus di norme e dare maggiore libertà agli appassionati di caccia.
Cosa prevede la proposta di legge e perché viola i principi Ue
La nuova proposta di legge della Lega è a firma del deputato Francesco Bruzzone ed è stata presentata alla commissione Agricoltura in data 16/01/2024. Se le precedenti proposte si erano mostrate molto estreme, questa nuova della Lega non si allontana comunque di molto. L’intento di base è rendere molto più accessibile il mondo della caccia e quanto meno regolamentato possibile.
Secondo quanto scritto nella pdl i cacciatori potranno sparare su tutto il territorio nazionale e anche al buio, con l’ausilio di visori notturni. Inoltre si propone di allungare la stagione di caccia, eliminando i limiti di caccia attualmente imposti per singola specie. Si potrà inoltre cacciare 7 giorni su 7. Questa proposta sembra però ignorare le disposizioni di tutela della fauna promosse dall’Unione europea.
Conflitto di interessi?
L’associazione WWF fa notare che tra gli articoli di cui si compone la proposta vi è l’articolo n. 1 che vorrebbe escludere i richiami vivi dalla fauna selvatica, classificandoli come fauna domestica. I richiami vivi sono degli uccelli in gabbia che con il loro verso attraggono altri uccelli migratori. A quanto pare lo stesso Bruzzone, firmatario della legge, è un cacciatore e possiede numerosissimi richiami vivi.