Meloni si accorda con l’Albania, ma il protocollo costerà caro
Novità in materia di migrazione: l’Italia si appresta a firmare un accordo con l’Albania
La politica sui flussi migratori è uno dei punti cardine della politica del partito Fratelli d’Italia. Le intenzioni restrittive nei confronti dei flussi migratori sono state palesate sin dall’inizio dalla premier, per la quale la retorica del “aiutiamoli a casa loro” riassume sommariamente il punto di vista della destra italiana sull’argomento. Dopo alcune trattive e incontri con il primo ministro albanese, si è giunti a qualche sviluppo sul nuovo piano nella politica migratoria.
Nella giornata del 22 gennaio 2024 Meloni fa un passo in avanti nel suo iter politico e porta in aula le basi di quello che sarà il protocollo con l’Albania. Le basi per tale accordo sono state gettate già lo scorso novembre, allorquando è stato siglato un accordo oggetto di disegno di legge per la creazione di due centri per migranti su territorio albanese ma che dovessero avere giurisdizione italiana.
Il protocollo in Parlamento e le perplessità sui costi
Il disegno di legge voluto da Meloni lascia perplessi per più ragioni e si prospetta come l’inizio di una politica fallimentare e probabilmente anche molto costosa. Difatti in primis ha visto l’opposizione di tutti coloro che hanno bollato quest’iniziativa come lesiva dei diritti umani. Partito democratico, Italia dei Valori e Movimento cinque stelle hanno in effetti parlato di un provvedimento disumano e illegittimo.
Inoltre è venuto fuori che tale progetto avrà dei costi esorbitanti per il governo italiano, a partire dagli importi da pagare per la realizzazione delle due mega strutture. Si consideri che vanno poi preventivati i costi per il personale italiano che dovrà insistere sul luogo, le forze dell’ordine e il personale sanitario sul posto. A quanto pare si parla di cifre che girano intorno ai 700 milioni di euro e si tratta comunque di dati approssimativi e incompleti.
I prossimi passi del governo
Non è ancora certo che il progetto andrà definitivamente in porto, ma le proiezioni al momento sono allarmanti sia per l’esborso notevole che dovrà sostenere la nazione italiana, sia per i risvolti legali e di tutela dei diritti dei migranti. Infatti sembra questo quasi un tentativo di deresponsabilizzarsi, spostando i migranti su un altro territorio, come a voler dire che lontano dagli occhi tutto quello che accade non è di nostra competenza.