Pena di morte, in Alabama si sperimenta la maschera di azoto: “L’umanità ha fatto un passo indietro”
È stata praticata la prima esecuzione capitale tramite l’iniezione dell’azoto.
“Stasera l’Alabama ha fatto sì che l’umanità facesse un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, grazie per avermi supportato, vi amo tutti” è il messaggio di addio di Kenneth Smith, l’uomo che è stato giustiziato in Alabama, sperimentando la maschera ad azoto per la prima volta.
L’esecuzione si è svolta questa notte presso il penitenziario dell’Alabama Holman. John Hamm, il commissario del Dipartimento, ha affermato che la procedura ha richiesto 22 minuti prima che il condannato a morte smettesse di respirare. Kenneth Smith è stato dichiarato morto alle 20.25.
Il reo stava scontando la sua pena dal 1988. Il reato per cui è stato accusato è quello di complicità in un omicidio su commissione avvenuto proprio negli anni ’80. Dopo aver trascorso più di 30 anni in prigione, è infine giunta la sentenza definitiva che lo ha condannato a morte. Tuttavia, per lui non è stata selezionata l’iniezione letale.
Non appena fu catturato, riuscì a scampare la pena capitale per iniezione letale, introdotta negli Stati Uniti nel 1982. Successivamente, è stata rinnovata la volontà di porre fine alla sua vita nel 2020. Infine, la proposta è stata accolta qualche mese fa, organizzando l’esecuzione per il 25 gennaio 2024. L’appello alla Corte suprema americana è rimasto inascoltato.
Tortura istituzionalizzata o esercizio del potere?
La pena di morte è un argomento dibattuto sia in Europa che negli Stati Uniti. In Italia, non è presente, poiché ritenuta una pratica barbarica e antidemocratica. Sebbene il sistema carcerario e quello della giustizia siano innegabilmente di stampo punitivo e non rieducativo, la legge italiana non prevede l’esecuzione mortale degli individui condannati al carcere.
In molti stati degli Stati Uniti d’America, invece, la pena di morte è legale e praticata in modo abituale. In Alabama, tuttavia, è stato legalizzato l’uso della maschera ad azoto in luogo della più “umana” iniezione letale del 1982. Il metodo è stato considerato una vera e propria tortura istituzionalizzata: la morte per azoto è una morte per asfissia, tra sofferenze atroci. L’uso dell’azoto per porre fine alla vita è vietato addirittura sugli animali.