Milano, cortei pro-Palestina e percosse sui manifestanti | Il carabiniere: “Non l’ho votato io”
A Milano i manifestanti pro Palestina hanno incontrato il blocco delle forze armate. Un carabiniere ha poi dichiarato di non credere in Mattarella.
Il corteo pro Palestina è partito da piazzale Loreto, la celebre piazza dove è stato appeso a testa in giù Mussolini, permettendo agli antifascisti di fare spregio del suo corpo. Questo corteo sarebbe dovuto esserci di sabato, tuttavia è stato spostato a l’altro ieri per evitare di farlo capitare lo stesso giorno della Giornata della Memoria.
Anche questo elemento è stato motivo di disagio e di protesta, poiché manifestanti e associazioni pro-Palestina avrebbero comunque voluto tenere il corteo il 27 gennaio, come a sottolineare l’assurdità degli eventi politici degli ultimi mesi. Difatti, Israele è stato accusato di genocidio ai danni della Palestina, lo stesso genocidio di cui i nazisti si sono macchiati nei confronti degli ebrei in occasione della seconda guerra mondiale.
Ciononostante, il corteo è stato spostato. Durante la manifestazione, però, sono capitati eventi spiacevoli. Infatti, sono circolate sul web le immagini di percosse e violenze ai danni di alcuni manifestanti, da parte delle forze armate. L’episodio ha rimesso in discussione la necessità di introdurre i caschi con numero identificativo per le autorità.
“Fermiamo il genocidio a Gaza, salviamo Gaza”. Questo è uno dei cori che ha catturato l’attenzione di Milano nella giornata del corteo. Tra la folla si è inoltre intravisto un nuovo tipo di cartello, recanti le scritte “Sionisti di Israele nuovi nazisti” e “Meloni complice dell’imperialismo assassino”.
L’episodio del carabiniere
Tra i manifestanti a favore della Palestine e in virtù del cessate il fuoco per smettere di protrarre il genocidio palestinese, c’era anche Franca Caffa, ex consigliera comunale di Rifondazione Comunista. Attualmente ha 94 anni. Alla manifestazione, non è stata riconosciuta da tutti, apparendo un’anziana signora in una sciarpa rossa.
Invece, quella era una kefiah, noto simbolo a favore della Palestina. Caffa è stata immortalata in un botta e risposta che è diventato virale sul web, quello con un carabiniere in tenuta antisommossa, il quale ha affermato quanto segue: “Mattarella non è il mio presidente, io non l’ho votato”. Il presidente della Repubblica non viene votato dal popolo, ma oltre a questo dettaglio, le dichiarazioni sono state considerate gravi poiché l’Arma italiana giura di servire il Capo di stato. Sono in corso indagini.