Ilaria Salis è imprigionata in Ungheria con le catene: rischia 24 anni
Ilaria Salis è stata imprigionata in Ungheria con l’accusa di aggressione ai danni di due estremisti di destra. È in catene, rischia 24 anni.
Ilaria Salis è una attivista antifascista militante, dell’età di 39 anni, proveniente da Milano. L’attivista è stata catturata l’anno scorso a Budapest per aver presumibilmente aggredito due estremisti di destra, dunque due fascisti nella capitale ungherese. Dopo quasi un anno passato in detenzione, ieri Salis è stata portata in udienza.
Alla prima seduta, si è dichiarata non colpevole. Tuttavia, ciò che ha catturato l’attenzione dei media di tutta Europa sono state le sue condizioni: Salis è stata trascinata in catene in aula, dove vi è rimasta per circa tre ore e mezzo. Le mani erano legate, le caviglie pure, con lacci di cuoio stretto. Lei stessa è stata portata in aula come se fosse al guinzaglio.
“Mia figlia viene trattata come un animale e i politici, il governo e i giornali fanno finta di non vedere” sono state le parole del padre di Salis. Ha continuato come segue: “Credo che l’Ambasciata italiana abbia partecipato ad almeno quattro udienze in cui mia figlia è stata portata in queste condizioni davanti al giudice.”
Lo sgomento si è poi trasformato in rabbia: “Noi fino al 12 ottobre, quando mia figlia ha scritto una lettera, non avevamo evidenza del trattamento che stava subendo nostra figlia. Gli unici che lo sapevano e non hanno detto nulla sono le persone dell’Ambasciata italiana in Ungheria”.
Le responsabilità del governo
Il trattamento a cui è sottoposta Ilaria Salis sarebbe stato dunque una pratica a conoscenza del governo italiano. Ciononostante, Meloni ha fatto orecchie da mercante e nei media tradizionali non viene fatta menzione dell’attivista antifascista in questione. Inoltre, l’udienza di ieri è la prima volta in cui le condizioni di vita di Salis vengono palesate.
A intervenire sull’argomento soltanto il ministro degli Esteri Tajani: “Questa volta mi sembra che si sia ecceduto. Si tratta di violazione delle norme comunitarie. Questo genere di trattamento non è in sintonia con la nostra civiltà giuridica”. Secondo il ministro, la famiglia di Ilaria Salis dovrebbe chiedere gli arresti domiciliari in Italia.