Ilaria Salis, il padre parla con il governo italiano: “Va peggio di quanto ci aspettassimo”
Il padre di Ilaria Salis ha parlato con il governo italiano, ma le notizie non sono state promettenti.
“È andata molto peggio di quanto ci aspettassimo, non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli. Abbiamo chiesto due cose, i domiciliari in Italia o in alternativa in ambasciata in Ungheria e entrambe ci sono state negate”. Queste sono state le parole iniziali del padre di Ilaria Salis.
Roberto Salis si è infatti recato a Roma, a colloquio con il ministro degli Esteri Tajani e il ministro della Giustizia Nordio, tuttavia, il risultato è stato negativo. Infatti, Salis ha continuato così: “Credo che mia figlia resterà ancora per molto tempo in carcere e la vedremo ancora in catene ai processi”. Anche Nordio si è detto deluso dal risultato.
Intanto, da Giorgia Meloni non ci sono state ulteriori notizie. Dopo il colloquio della settimana scorsa con Viktor Orban a Bruxelles, territorio franco per ambo le parti in causa, non ci sono stati altri contatti diretti. Durante l’incontro, il capo di Ungheria ha affermato la sua estraneità ai fatti, garantendo però i diritti umani per Salis.
Da Orban, Roberto Salis e l’Italia tutta, hanno appreso che nel sistema politico ungherese, la magistratura non dipende dal governo, bensì dal parlamento. Di conseguenza, lui non potrebbe far nulla se non esercitare una certa pressione politica. Questo è quanto è emerso dal colloquio, ossia, quanto Orban abbia affermato.
La fiaccolata a Monza
Intanto, se da una parte il governo italiano ha offerto un panorama deprimente della situazione politica di Ilaria Salis; dall’altro i cittadini italiani hanno cercato di fornire sostegno e solidarietà a Ilaria Salis, la professoressa milanese di 39 anni che avrebbe presumibilmente aggredito due neonazisti a Budapest l’anno scorso.
Infatti, alcuni esponenti del Partito Democratico di Elly Schlein hanno organizzato una fiaccolata a Monza. Il sostegno è giunto anche dal Comitato Ilaria Salis e dal collettivo Foa Boccaccio, il gruppo politicamente attivo dove si è formata Ilaria Salis. Il corteo è stato pacifico e silenzioso: è partito da Largo Mazzini ed è terminato ad Arengario.