Liliana Segre, attacchi contro di lei da parte di Basile: “Pensa solo agli ebrei”
Liliana Segre, senatrice a vita nonché sopravvissuta dell’Olocausto, è stata attaccata dalla diplomatica.
La ex diplomatica Elena Basile ha girato un video postato poi sul web, tramite i suoi canali ufficiali, in cui ha accusato la senatrice a vita Liliana Segre di essere preoccupata soltanto delle questioni ebraiche, nello specifico ha detto come segue: “È tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei”.
La notizia è dunque giunta in Senato, alle orecchie di Liliana Segre, divenendo di fatto un affare di portata nazionale. Soprattutto al netto delle recenti vicende che vedono Israele nel conflitto contro Hamas e delle innumerevoli critiche che la stessa Segre ha portato avanti nei confronti di chi, alla guerra, non intende porre un limite deciso.
Stando così le cose, il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, ha avvertito pubblicamente la ex diplomatica, minacciando la querela. Ha inoltre affermato quanto segue: “Ci ha risposto nella notte, una risposta vergognosa in cui dà la colpa ai giornali che hanno travisato e che secondo lei dovrebbero rettificare. Prendiamo atto della sua risposta e procediamo con la querela”.
Inoltre, Elena Basile ha risposto pubblicamente a Luciano Belli Paci tramite una dichiarazione pubblica all’Ansa: “Mi dispiace perché la senatrice con il suo nome e la sua determinazione potrebbe contribuire al bene comune e a contrastare i doppi standard. Le denunce e le querele alimentano il clima d’odio e di antisemitismo”.
La reazione del senato
Ignazio La Russa ha commentato la vicenda in sede del senato, offrendo il suo supporto e la sua solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre. Le parole hanno sortito un certo effetto, soprattutto al netto del colore politico di La Russa: “Mi associo ai giusti argomenti e alle parole emerse in maniera unanime da parte di tutti i gruppi e abbraccio la senatrice Liliana Segre che speriamo di vedere presto qui in Aula. A lei rivolgiamo un saluto”.
Insomma, secondo Elena Basile, la senatrice a vita avrebbe posto su piani diversi la vita dei bambini ebrei e quella di bambini di altre etnie, religioni, provenienze. Secondo Basile, questo sarebbe ingiurioso, purtuttavia, come ha affermato Luciano Paci, la colpa sarebbe stata imputata ai giornali e non alla responsabilità dell’ex diplomatica.