Abusi nel carcere di Reggio Emilia: i poliziotti picchiano un detenuto | Il video di sorveglianza
Le immagini del video sono inequivocabili: i poliziotti hanno picchiato un detenuto disarmato.
Un detenuto di Reggio Emilia ha denunciato gli abusi violenti subiti nel carcere del luogo: “Devo ammettere che nonostante credo sia giusto denunciare quello che è successo, ho molta paura che possa risuccedere, anche perché quello che è successo quel giorno e quello che ho provato non lo dimenticherò mai”.
Il racconto del detenuto è proseguito nell’enumerazione degli abusi di potere perpetrati a suo danno. Tra questi, anche il pestaggio mentre era a terra: “In queste notti non riesco a dormire perché ripenso a quanta paura ho avuto di morire e a tutta quella forza e violenza che è stata usata nei miei confronti mentre ero a terra e ammanettato”.
Questa pagina nera della cronaca risale all’anno scorso, ma a marzo i dieci poliziotti accusati di percosse, abuso di potere e tortura si dovranno presentare davanti al giudice in tribunale per rispondere delle proprie azioni. “Sono consapevole dei rischi che posso correre denunciando tutto questo proprio mentre sono nello stesso carcere, ma non è giusto quello che è successo”.
Il 43enne detenuto ha dunque concluso così: “Ho esposto al mio avvocato la mia ferma volontà di denunciare l’accaduto, perché come io sto pagando per gli errori che ho fatto, è giusto che chi mi ha picchiato, approfittando del mio stato detentivo e della circostanza che fossi ammanettato e in minoranza, risponda legalmente di ciò che ha fatto.”
Il video e le reazioni dei ministri
Il video è disponibile sui canali Ansa. Le immagini sono forti e consigliate a un pubblico adulto, poiché si tratta di frame espliciti in cui viene mossa violenza ingiustificata ai danni dei detenuti. Questi vengono raffigurati anche incappucciati, mentre sono costretti a terra dai poliziotti. Le percosse proseguono inoltre nella cella, da cui sgorga sangue che entra nell’inquadratura.
Piantedosi, ministro dell’Interno, ha commentato così l’accaduto: “Ogni volta che una persona è ristretta, sotto la vigilanza di organi dello Stato, deve essere assicurata la dignità della persona in modo duplice rispetto alle normali condizioni”. Anche Nordio, ministro della Giustizia, ha detto la sua: “Provo sdegno e dolore, sono immagini indegne per uno Stato democratico”.