“Ho ucciso tutta la mia famiglia. Venite a prendermi” | Pluriomicidio nel palermitano
Cronaca nera: abbondano i femminicidi e stavolta è coinvolta tutta la famiglia
Nel secondo mese del 2024 abbondano già in Italia i casi di omicidio e sempre più frequentemente moventi sono la gelosia e l’ossessione nei confronti del proprio partner. Dopo l’uccisione di Giulia Cecchettin la stampa ha dato molta attenzione al fenomeno dei femminicidi, ovvero l’uccisione di donne in quanto donne. Trattasi dei casi in cui un omicidio viene consumato non per ragioni generiche, ma proprio per questioni di genere, poiché si ammazza la donna in quanto tale.
Spesso questo accade quando mariti o compagni gelosi uccidono per gelosia o perché non accettano un no come risposta e non digeriscono la fine di una relazione. In ogni caso, portando all’estremo i rapporti tossici da loro instaurati, arrivano a compiere atti riprovevoli. Probabilmente qualcosa di simile è accaduto anche a Casteldaccia, un piccolo comune siciliano in provincia di Palermo.
Uccide moglie e figli e poi chiama la polizia
Tra la notte di sabato 10 febbraio e la mattina di domenica 11 febbraio, le forze dell’ordine di Castellaccia ricevono una telefonata agghiacciante: “Venite a prendermi, ho ucciso tutta la mia famiglia“. Così l’uomo di 54 anni, Giovanni Barreca, si è consegnato alle autorità. I militari si sono recati a Castellaccia, dove l’uomo aveva affermato di trovarsi, e una pattuglia si è nel frattempo recata all’abitazione della famiglia Barreca presso il comune di Altavilla Milicia.
In casa sono stati trovati i corpi senza vita dei figli di 5 e 16 anni, mentre molte ore dopo è stato rinvenuto anche quello della moglie dell’operaio, che addirittura era carbonizzato. A quanto pare l’uomo avrebbe dato fuoco al corpo della donna subito dopo averla uccisa. Lo sconcerto per la tanto brutale vicenda è culminata nel ritrovamento di un’altra figlia adolescente, diciassettenne, seduta sul letto in stato di choc. Pare sia scampata al massacro ma che abbia assistito a tutto.
Indagini in corso
Ancora poco chiare le dinamiche dell’accaduto, ma l’assassino ha affermato in caserma che “c’era il demonio in casa“. A quanto pare Barreca aveva sviluppato un’ossessione per il diavolo e si sospetta che sia stato fomentato e aiutato dalla coppia di palermitani fermati con lui la sera dell’arresto. Nei prossimi giorni le autorità indagheranno e sarà effettuata l’autopsia sui corpi per comprendere le modalità in cui sono stati compiuti gli omicidi. Ancora non si sa perché la ragazza sia stata risparmiata.