Presidio presso la Rai a Napoli contro il comunicato letto da Mara Venier
Gli attivisti a favore della Palestina non hanno digerito il comunicato di Roberto Sergio letto a Domenica in. Oggi sit-in presso gli uffici Rai.
Oggi, 13 febbraio 2024, alle ore 11.00, si terrà il presidio organizzato da attivisti e collettivi di Napoli, presso gli uffici Rai situati nella città partenopea, nello specifico a Fuorigrotta. Il motivo è protestare contro le dichiarazioni fatte domenica 11 febbraio a Domenica in e ribadire il sostegno alla Palestina e a Gaza.
Gli attivisti si sono opposti al comunicato di Roberto Sergio, amministratore delegato Rai, il quale ha mandato una dichiarazione scritta che Mara Venier ha letto in diretta. Le parole in questione manifestavano solidarietà con il popolo di Israele, parlando del conflitto a Gaza come di una guerra in cui Hamas ha in ostaggio innocenti israeliani.
Le parole di Roberto Sergio sono state le seguenti: “Ogni giorno, i nostri telegiornali raccontano la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre 2023. La mia solidarietà al popolo di Israele è sentita e convinta”.
Ciononostante, a fare scalpore è stata anche la presa di posizione della conduttrice Mara Venier, la quale, dopo aver letto la nota dell’ad, si è detto d’accordo. Non solo: ha affermato che quanto scritto nel comunicato fosse condivisibile da tutti. Per tal motivo, e per ribadire il cessate il fuoco, gli attivisti napoletani hanno organizzato il presidio di oggi.
Le ragioni degli attivisti pro Palestina
Nel comunicato pubblico dell’associazione portavoce del presidio di oggi, viene scritto esplicitamente il pensiero di coloro che sono a favore del cessate il fuoco a Gaza: “Rai e Governo italiano sono complici del genocidio in Palestina […]. La Rai, ‘pagata con i soldi pubblici’, solidate con il governo sionista di Netanyahu? Che censura chi solo accenna a ricordare che sono morti oltre 30.000 palestinesi? La loro guerra la paghiamo noi.
Non è noto se ci saranno scontri con le autorità presso il presidio a Fuorigrotta. Si spera che le proteste proseguano nel massimo rispetto delle parti. Gli attivisti e le attiviste hanno preparato bandiere, cartelloni e striscioni che invocano “Stop al genocidio”.