Presidio Rai Napoli, la polizia carica gli attivisti pro-Palestina
Ieri si è tenuto il presidio a Napoli presso gli uffici Rai: dopo un’ora la polizia ha caricato gli attivisti.
Napoli, 13 febbraio 2024. Presso gli uffici Rai di via Marconi 9, si sono riuniti in un presidio autorizzato gli attivisti di Si Cobas Lavoratori Autorganizzati, Giovani Palestinesi, l’associazione Handala Ali, studenti, docenti e anziani. Il motivo della protesta è contrastare la faziosità dell’informazione italiana che sembrerebbe parteggiare per Israele, per quel che riguarda la guerra a Gaza.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che quindi ha reso necessario organizzare il presidio presso Rai è stata la lettura a Domenica In, da parte di Mara Venier, del comunicato dell’ad Roberto Sergio. Costui ha manifestato piena solidarietà a Israele. A sua volta, tale comunicato è giunto dopo le dichiarazioni pubbliche di alcuni cantanti di Sanremo, nello specifico Ghali: questi ha usato la parola “genocidio”, alludendo alla strage perpetrata ai danni dei palestinesi.
Gli attivisti si sono riuniti in via Marconi intorno alle 11.30. Il presidio è iniziato con cori e dichiarazioni pro Palestina. Nello specifico, è stata fatta richiesta di inviare un comunicato delle associazioni che fosse in opposizione aperta con le dichiarazioni di Roberto Sergio. La prima risposta da parte dei dirigenti è stata la risata: questi erano affacciati ai balconi dell’ufficio.
Davanti ai cancelli chiusi della sede, sono stati schierati circa venti poliziotti in tenuta antisommossa. Alla richiesta di affiggere uno striscione da parte dei manifestanti, i quali avevano compiuto un passo avanti, la polizia ha risposto con la carica improvvisa. Diversi attivisti sono stati feriti alla testa con i manganelli, come testimoniano le foto rinvenute presso alcune testate giornalistiche online. Il sangue è finito anche per terra, insieme a fasciature di fortuna insanguinate.
I feriti e la narrazione dominante
Mimì Ercolano, coordinatrice di Napoli di Si Cobas è stata ferita con un violento colpo alla testa, effettuato da uno degli agenti armato di manganello. Le immagini della coordinatrice hanno fatto il giro del web: Ercolano è stata medicata d’urgenza, le foto la raffigurano grondante di sangue. Tuttavia, non è stata la sola a essere ferita. Almeno altri tre attivisti hanno subito lo stesso trattamento. Anche fotografi e giornalisti sono stati aggrediti.
Ciononostante, i telegiornali italiani hanno riportato la notizia in questi termini: “Scontri tra manifestanti e polizia. Feriti 5 attivisti e 5 agenti ora in prognosi riservata“. Le testimonianze degli attivisti presenti non hanno confermato questa versione dei fatti. Inoltre, il comunicato ufficiale della polizia ha affermato che gli agenti si siano sentiti schiacciati dalla folla di pacifisti disarmati con uno striscione e che pertanto abbiano reagito.