“È stato ucciso con il veleno”: Yulia Navalnyana accusa Putin per la morte del dissidente
Alexei Navalny è stato probabilmente ucciso con il Novichok, un veleno. Yulia Navalny ha accusato Putin di omicidio.
L’oppositore politico di Vladimir Putin, Alexei Navalny, è stato trovato morto nella sua cella presso il Circolo polare artico, nel carcere IK 3, a 2000 chilometri da Mosca. In prigione Navalny c’è stato per circa 3 anni, sebbene gli attivisti politici europei abbiano protestato in ogni modo per poter farlo liberare e condurre in una zona sicura.
Navalny aveva 47 anni nel momento della sua morte, tuttavia i media russi hanno parlato di cause naturali per quel che riguarda il decesso. Secondo i giornali russi, infatti, Navalny avrebbe fatto una passeggiata al seguito della quale sarebbe morto per una sorta di embolia polmonare o un attacco cardiaco.
Ciononostante, Yulia Navalnyana non ha creduto a questa versione dei fatti, tant’è vero che ha diffuso un video in cui si riprendeva e in cui denunciava la sua verità sull’uccisione del marito, nonché primo oppositore politico del regime putiniano in Russia. Il video ha già spopolato tra quanti, tra gli attivisti dell’opinione pubblico, hanno sostenuto in prima istanza che Navalny fosse stato ucciso.
“Vi invito a starmi accanto e a condividere con me l’odio di coloro che hanno osato uccidere il nostro futuro. Continuerò il lavoro di Alexei, continuerò a lottare per il nostro Paese. Uccidendo mio marito, Putin ha distrutto metà di me” è stato l’incipit del discorso della vedova, nonché nuova figura politica del panorama russo.
Il discorso di Yulia Navalnyana
“Ho ancora l’altra metà, il che mi dice che non ho il diritto di arrendermi. Intendo continuare il lavoro di Alexei Navalny: continuare a lottare per il nostro Paese” è l’appello e la dichiarazione di guerra a Putin che la donna ha mandato. La verità sulla morte del marito è pronta a essere condivisa, ha affermato.
Difatti, durante il video ha parlato del Novichok, un veleno che venne utilizzato per la prima volta durante gli anni ’90 del secolo scorso. Questo potente veleno è un intruglio letale costituito da tossine e spore che sono capaci di agire anche su un’intera popolazione. Il suo uso fu rivolto alla rovina dei campi coltivabili dei nemici russi.