In Norvegia la prima scala mobile per biciclette: rivoluzione green

Piste ciclabili e turismo: in Norvegia usano un metodo rivoluzionario

La rivoluzione green o almeno il tentativo di attuarla è stata negli ultimi anni supportata da molti governi per affrontare la crisi climatica e tentare di ridurre almeno parzialmente la nostra deleteria impronta sul mondo. L’approccio dell’Europa ha visto la sigla di accordi per la riduzione delle emissioni di carbonio e lo stanziamento di fondi comunitari che promuovessero il passaggio a mezzi di spostamento più ecologici.

Si propone sempre di più il passaggio alle auto elettriche e per tale ragione abbondano i bandi che promuovono sconti o detrazioni per chi acquista un veicolo elettrico, ibrido o anche predispone l’installazione di colonnine di ricarica condominiali o personali per suddetti veicoli. Naturalmente tra i mezzi meno inquinanti al mondo vi sono le biciclette. Da decenni le città che sono poli turistici europei e mondiali si sono dotate o si stanno dotando di servizi di bike sharing, in modo da mettere a disposizione delle utenze turistiche bici da fittare per girare la città comodamente senza contribuire all’inquinamento di taxi e mezzi pubblici.

La Norvegia, già molti anni fa, ha peraltro ideato un metodo innovativo per consentire alle bici di giungere anche nei punti di maggiore difficoltà di raggiungimento, causa strade impervie e in salita.

La scala mobile per biciclette e il suo funzionamento

L’invenzione tutta norvegese è quella della scala mobile per biciclette. Messa appunto addirittura nel 1993 è stata installata nella città di Trondheim. Qui è presente un meccanismo che consente alle bici di affrontare anche le salite più ripide. Trattasi di una sorta di ascensore per biciclette, oggi ridenominato Cyclo Cable a seguito della ristrutturazione del 2013, che permette ai ciclisti di salire agevolmente la collina della cittadina con l’ausilio di una pedana. Ai bordi della strada è presente un piccolo binario con un pedale metallico. Appoggiando un piede a questo, il ciclista viene spinto su fino a raggiungere l’altura, il tutto restando seduti sulla propria bici.

Questa rivoluzionaria invenzione non è stata però mai esportata. Se ne torna a parlare oggi, in un momento storico delicato per la transizione ecologica, ma ci si domanda la fattibilità dell’impresa.

La fattibilità di esportare tale meccanismo

A rallentare l’ingresso del Cyclo Cable in altre città europee è il crescente mercato delle bici elettrice che, avendo la pedalata assistita, sono più vendibili rispetto all’idea di un investimento che dovrebbe fare l’amministrazione cittadina.