Guerra in Ucraina, due anni dopo Meloni a Kiev per il G7
Giorgia Meloni si è recata a Kiev, in Ucraina, in occasione del G7. Sono passati due anni dall’inizio della guerra.
La guerra in Ucraina è cominciata esattamente due anni fa. L’invasione russa si era presentata come un’operazione lampo di liberazione del comando ucraino, a detta di Vladimir Putin. Tuttavia, la controparte ucraina, Zelensky, non ha arretrato di un passo, organizzando una resistenza armata e sostenuta dall’Ue.
Dopo due anni, la premier italiana, Giorgia Meloni, si è recata presso la capitale ucraina, Kiev, per tenere in video conferenza l’assemblea del G7, a cui parteciperà anche Zelensky. Ciò che ha colpito più di tutto i cittadini è il fatto che la presidente del Consiglio dei Ministri non abbia utilizzato mezzi privati per raggiungere la capitale dello stato.
Giorgia Meloni ha raggiunto Kiev utilizzando il treno. Sullo stesso treno, erano presenti altresì altre personalità del mondo della politica internazionale: Ursula von Der Leyen, presidente della Commissione europea, Alexander De Croo, ossia il primo ministro dello stato del Belgio e infine anche Justin Trudeau, attuale primo ministro del Canada.
Non appena è giunta in capitale, la presidente del Consiglio italiano ha tenuto un discorso iniziale in cui omaggiava la resistenza ucraina: “Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla. Questo posto è simbolo di fallimento di Mosca e dell’orgoglio dell’Ucraina, ci ricorda che c’è qualcosa di più forte di missili e guerra: è l’amore per la terra e la libertà”.
L’intervento di Meloni strizza l’occhio all’Italia
“All’inizio si pensava a una guerra lampo e non lo è stata. Poi si pensava di occupare metà del territorio ucraino, e non è successo. Poi l’Ucraina ha liberato parte dei suoi territori. Cioè: attenzione anche a non essere noi vittime di una propaganda che conosciamo abbastanza bene in Italia” ha affermato Giorgia Meloni.
Non è noto a che tipo di propaganda si riferisse la premier, dal momento che la controparte in opposizione ha lamentato e lamenta una situazione ritenuta intollerabile da un punto di vista della libertà di espressione e di stampa, dopo gli accadimenti delle ultime manifestazioni e della proposta salviniana di trattare i cortei pro Pal alla stregua di avvenimenti antisemiti.