Ilaria Salis, la manifestazione chiede di liberarla ma i neofascisti attaccano
Il corteo in difesa di Ilaria Salis e che chiedeva la sua scarcerazione è stato interrotto da un’orda di neofascisti.
La settimana scorsa si è tenuto il corteo pacifista per chiedere la liberazione di Ilaria Salis, presso piazza Vittoria a Pavia. Anche in altre città del nord Italia si sono svolte proteste pacifiche per chiedere la sua scarcerazione, ma a Pavia è accaduto qualcosa di inatteso: sono intervenuti, irrompendo, un gruppo di neofascisti.
Questi individui hanno mosso accuse, spintonato, minacciato e lanciato sputi in direzione dei manifestanti. Sono state raccolte e diffuse ad oggi le testimonianze dei presenti: i neofascisti erano vestiti con giubbotti neri, teste rasate come è tipico per gli skinhead e hanno cominciato a muovere violenza prima verbale e poi fisica.
Gli astanti erano costituiti da diverse tipologie di persone: erano presenti soprattutto studenti adolescenti, liceali, universitari e anziani che intendevano lottare per la giustizia giuridica e umanitaria in favore di Salis, l’attivista milanese che un anno fa avrebbe aggredito a Budapest due neonazisti.
“Hanno minacciato di picchiarci, ci hanno sputato e ad alcuni di noi hanno detto: sappiamo dove abiti. Abbiamo riconosciuto diversi esponenti della galassia fascista cittadina. Sono arrivati molto vicini a noi minacciandoci di arrivare alle mani: erano anni che non capitava una cosa del genere in città” racconta Mauro Vanetti, attivista della Rete antifascista.
Chi è Ilaria Salis?
Ilaria Salis è un’attivista 39enne in stato di detenzione in Ungheria. Il confinamento è partito un anno fa, quando, a Budapest, avrebbe aggredito una coppia di neonazisti. Da allora, è stata imprigionata ma le sue condizioni sono piuttosto gravi e antidemocratiche: il mese scorso, è stata condotta in aula di tribunale alla stregua di un cane tenuto al guinzaglio. Infatti, era legata mani e piedi con catene.
Le immagini della docente milanese hanno dunque fatto il giro del mondo, indignando attivisti e politici che hanno chiesto l’immediato intervento di Giorgia Meloni affinché intercedesse con Viktor Orban per la sua scarcerazione. Ciò che è stato inoltre chiesto, suffragato da documentazione giuridica, è stato che Salis tornasse in ambasciata italiana, invocando il diritto a chiedere i domiciliari. Non ci sono stati ancora aggiornamenti.