Limitare l’espansione degli allevamenti intensivi: la proposta di legge
Crisi climatica e transizione ecologica: quanto gioverebbe la diminuzione degli allevamenti intensivi
Le preoccupazioni inerenti la crisi climatica e le sue conseguenze sul territorio e sulla vita di tutti i giorni divengono sempre più forti. Difatti non sono più i grossi fenomeni a spaventarci, quali il progressivo sciogliersi dei ghiacciai, le alluvioni e i terremoti che giungono senza preavviso alcuno, ma i piccoli inesorabili cambiamenti che stanno costellando gli ultimi anni destano maggiore preoccupazione.
Basti pensare ad esempio ai repentini cambi di clima che ci precipitano da una stagione all’altra senza fasi intermedie, al livello del fiume Po’ che è ai minimi storici, al fatto che anche la preparazione dei vini, di cui l’Italia è maestra, sta scemando perché si devono spostare i vigneti sempre più in montagna. Si pensi ai raccolti e alle lunghe fasi di magra che uccidono l’agricoltura, o all’invasione di insetti dalla Cina che rovinano i raccolti e agli squali ritrovati in acque dolci lungo le coste italiane.
Oltre alle buone prassi che i singoli cittadini possono o dovrebbero intraprendere per diminuire la propria impronta ambientale, c’è molto lavoro da fare anche a livelli più ampi. Molti governi si stanno concentrando sull’edilizia e sulla riduzione dei consumi che l’efficientamento energetico di edifici e impianti possono avere, o anche nel settore automobilistico si sta facendo pressione sulla diffusione di auto ibride ed elettriche, ma non molto è ancora stato fatto in materia di produzione alimentare.
Molti ignorano l’enorme impatto inquinante che hanno gli allevamenti intensivi sul territorio, aumentando esponenzialmente la produzione di anidride carbonica nell’aria. Si pensi inoltre allo smaltimento di rifiuti tossici costituiti dalle feci e antibiotici che sono sempre più frequentemente sversati in laghi a cielo aperto.
Cosa prevede la nuova proposta di legge
La nuova proposta di legge propone di mettere un freno alla loro espansione e peraltro stila un piano di riconversione agro-ecologica del settore zootecnico. Suddetta prposta porta il nome di Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia ed è stata presentata alla Camera da Greenpeace, in collaborazione con altre associazioni quali Lipu, Terra! e WWF Italia. A sostenere la proposta anche un gruppo di parlamentari presenti tra le fila di Noi moderati, Movimento 5 stelle e qualche deputato indipendente.
L’idea è quella di portare avanti un modello sostenibile che, non solo sarà meno inquinante e meno duro nei confronti degli animali, ma anche e soprattutto sostenibile nel tempo senza danneggiare le industrie e gli allevatori. Pertanto le associazioni propongono un dettagliato piano per utilizzare i campi attualmente destinati agli allevamenti intensivi senza provocare la chiusura di aziende del settore.
Iter burocratico
La proposta è al vaglio della Camera. Bisognerà attendere per capire se vi sono possibilità di una sua applicabilità.