Pisa, l’epilogo delle proteste proPal riceve manforte dallo storico Barbero: “Qualcuno vuole zittirvi”
Barbero è intervenuto a Pisa in merito alle proteste degli studenti picchiati dalla polizia: “C’è chi vuole zittire chi protesta”.
“I regimi autoritari fanno fatica a far stare zitti quelli che protestano. Poi naturalmente ci sarebbe da aprire tutta la pagina di come anche le democrazie occidentali ogni tanto trovano qualcuno che protesti un po’ troppo e vogliono far star zitti chi protesta un po’ troppo, che si tratti di manganellare dei ragazzi in corteo o di mettere in galera Assange” sono state le parole d’esordio di Alessandro Barbero.
Il discorso che ha tenuto a Pisa è stato molto apprezzato dagli studenti i quali si sono riuniti in autogestione e hanno invitato lo storico e docente Barbero da Torino. Ha continuato così: “ma in una società complessa come la nostra sarebbe triste il giorno in cui gli studenti non protestassero più contro quello che viene deciso sopra la loro testa”.
Inoltre, ha aggiunto parole molto forti: “Questa è una costante della nostra epoca, cioè il fatto che nelle scuole esista qualcosa che si chiama movimento studentesco, con cui magari qualcuno è d’accordo e qualcuno no, che percepisce con fastidio le istituzioni che ci governano”.
Infine, il suo commento si è concentrato sull’importanza della storia e del suo ruolo all’interno del mondo: “Una società che non conosce la storia andrebbe avanti lo stesso, ma senza un grande strumento di comprensione del mondo”. La storia è, per Barbero, una maestra di vita, ma soprattutto una chiave di decodificazione.
I fatti di Pisa
Barbero ha parlato della guerra in Ucraina, della guerra in Palestina e di tutti i rivolgimenti politici che, a macchia d’olio, si riflettono nell’economia globale degli equilibri tra stati. Come era prevedibile, si è parlato dei fatti di Pisa e delle cariche della polizia ai danni degli studenti minorenni che protestavano dinanzi al loro liceo.
Barbero non si è esposto esplicitamente sull’accaduto, ma ha tenuto un discorso globale in cui ha menzionato l’autoritarismo e le forze belliche dei regimi passati. La chiusa è stato proprio relativo all’importanza dello studio della storia come chiave di lettura e soluzione della realtà.