USA, attivisti pro Pal arrestati dinanzi l’NBC: tra loro la star Hunter Schafer
La star di Euphoria è stata arrestata in occasione della manifestazione pro Gaza negli Stati Uniti. Hunter Schafer era in compagnia di altri.
Si è svolta al Rockfeller Plaza la protesta del gruppo attivista di Jewish Voice for Peace, in cui molti membri sono di fede ebraica e lottano a favore della liberazione della Palestina dalle incursioni e dalla dominazione coloniale di Israele. La protesta si è svolta nell’atrio del palazzo: i manifestanti hanno portato con sé delle magliette con scritte.
Le maglie degli attivisti recavano le scritte “Cessate il fuoco”, “Non in nostro nome” e “Gli ebrei a Biden: fermate gli armamenti al genocidio”. Una volta arrivati nell’atrio del palazzo, dove tutti erano consapevoli ci fosse Joe Biden intento a registrare una puntata di Late Night con Seth Meyers, gli attivisti si sono seduti per terra intonando cori.
Tra gli attivisti del gruppo Jewish Voice for Peace è spuntata l’attrice di Euphoria, Hunter Schafer, la quale ha intonato i cori insieme ai suoi compagni. È stata poi arrestata insieme ad altri dei cento compagni attivisti di fronte la sede dell’NBC, con l’accusa di violazione del domicilio.
Altri manifestanti, nonché attivisti per i diritti, hanno dichiarato che l’arresto fosse ingiustificato e una manovra deliberata delle forze dell’Ordine. In totale, sono state 30 le persone sotto custodia cautelare che dovranno poi presentarsi dinanzi al tribunale per rispondere delle accuse.
La rilevanza mediatica del conflitto
Secondo l’ISPI, il conflitto in Palestina sarebbe ritenuto statisticamente più rilevante dai giovani italiani rispetto alla guerra tra Russia e Ucraina, nel 2024. Le motivazioni alla base di questo sentore collettivo potrebbero essere innumerevoli, come ad esempio il fatto che l’Italia abbia spalleggiato apertamente Israele, a differenza di quanto accade con la Russia di Putin. Inoltre, si tratta di due conflitti piuttosto diversi anche da un punto di vista storico.
Inoltre, la risonanza mediatica si è acuita nell’ultima settimana anche in seguito al forte gesto di opposizione e protesta del soldato 25enne Aaron Bushnell, il quale ha deciso di darsi fuoco dinanzi all’ambasciata di Israele a Washinghton DC, urlando fino alla morte “Free Palestine”.