Uccide il padre violento e ora è agli arresti domiciliari | Il diario di Makka Sulaev
I carabinieri hanno ritrovato il diario segreto di Makka Sulaev, la giovane che ha ucciso il padre violento.
Esattamente una settimana fa, Makka Sulaev ha ucciso suo padre Akhyad Sulaev, un uomo di 50 anni. Il motivo per cui ha ucciso suo padre lo ha spiegato lei stessa, 18 anni, origine cecena: “Volevo proteggere mia madre”. Infatti, Akhyad era un uomo violento che ha agito abusivamente nei confronti di lei e della madre.
L’omicidio è avvenuto a Nizza Monferrato, presso l’abitazione dove la famiglia alloggiava. Makka Sulaev ha preso un coltello e ha ripetutamente infilzato la vittima. Dopo il fatto, la ragazza è stata condotta in comunità, senza aver possibilità di rivedere i cari. Lo ha confermato Massimiliano Sfolcini, l’avvocato sul caso.
Lo stato di fermo, tuttavia, non arriverà per Makka Sulaev, la quale ha agito per difendere se stessa e la madre e che non intendeva uccidere l’uomo. Sono stati infatti rinvenute alcune pagine di diario da parte delle autorità competenti, durante la perquisizione dell’abitazione da cima a fondo. Alcune di queste parole sono state pubblicate.
“Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita a una persona, ma preferisco portarla via a quel c. prima che lui porti via l’unica ragione della mia vita, cioè mia madre. Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta, o sarà morto lui. Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre. Io amo la famiglia, è la mia vita, io non so come farò senza” è una parte dello scritto di Makka.
La dinamica dell’accaduto
Makka non andrà in carcere, bensì resterà agli arresti domiciliari. “Non avevo mai osato affrontare mio padre, né oppormi a lui. Ma i maltrattamenti duravano da tempo, perché fanno parte della sua cultura, al modo di intendere i rapporti con le donne” ha affermato la ragazza.
Makka ha colpito il padre prima alla schiena e poi all’addome. Tutto è stato innescato da un messaggio del padre in cui minacciava la madre di ucciderla: “Quando torno a casa ti uccido, come ti permetti”. La ragazza sarebbe poi tornata a casa con la paura di affrontare il padre. Di lui Makka ha scritto: “Prende mia madre, la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna”.