ISPI, è possibile partecipare alla conferenza | Temi, data e orario dell’assemblea politica
L’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale ha organizzato una riunione a cui è possibile partecipare da casa.
L’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) è uno degli organi più autorevoli in ambito politico. Noto soprattutto per le notizie di politica internazionale, è un faro di neutralità, poiché si occupa anche di elaborare statistiche su diverse situazioni nel mondo, dall’Occidente all’Oriente, al Medioriente.
Non è insolito che organizzi dunque una conferenza a cui sarà possibile partecipare comodamente da casa. In questo caso, la riunione si terrà giovedì 14 marzo 2024, a partire dalle ore 18.00. In questo caso, si tratterà di una vera e propria conference call, a cui prenderanno parte nomi di spicco delle università e del giornalismo.
Alcuni nomi da citare doverosamente sono Arturo Marzano, professore dell’università di Pisa, recentemente sotto i riflettori per gli interventi di alcuni collettivi palestinesi in seguito alle cariche della polizia ai danni degli studenti liceali; Valeria Talbot, capo dell’Osservatorio MENA e membro attivo dell’ISPI e infine Ugo Tramballi, Senior Advisor dell’ISPI.
Il titolo della conferenza, che offre uno scorcio evidente della tematica che si andrà ad affrontare, è il seguente: “Israele-Hamas, 5 mesi di guerra: chi (non) vuole la tregua?”. Per poter partecipare ufficialmente, è necessario registrarsi al link ufficiale dell’evento online, cliccando qui.
Che cos’è l’ISPI
Come viene indicato dalla fonte ufficiale sul sito dell’ISPI, “L’attività dell’Ispi venne avviata ufficialmente il 27 marzo 1934 da un gruppo di giovani studiosi dell’Università di Milano e di Pavia che, anche in considerazione della forte presenza internazionale che caratterizzava il nostro paese in quegli anni, si proponevano di dotare l’Italia fascista di un centro di studio focalizzato sulla politica estera, ispirandosi al modello del Royal Institute of International Affairs di Londra e della Foreign Policy Association di New York”.
A partire dal 1935, grazie anche all’apporto di Alberto Pirelli, l’Istituto cresce e inizia a diventare, progressivamente, un punto di riferimento della politica internazionale, in quanto, grazie a finanziamenti e sostegno esterno, è sempre stato dotato delle risorse necessarie per garantire neutralità nelle questioni politiche del mondo. “È questo il senso, oggi, del nostro cambiare: farci nuovi per rimanere noi stessi, offrendo alle Istituzioni, alla società civile e al mondo economico del nostro Paese uno strumento per leggere il mondo”.