Fame nel mondo, la soluzione della Corea è il riso ibrido: costa poco e conviene a tutti
L’Università Yonsei della Corea del Sud ha creato in laboratorio una nuova tipologia di riso, detta ibrido.
La fame nel mondo è un problema complesso, radicato nei secoli a causa dello stile di vita capitalistico che si è affermato in modo massiccio sul pianeta. Infatti, il sistema economico capitalistico non ha fatto altro che peggiorare le disparità economiche tra nord e sud del mondo, distribuendo in modo iniquo le ricchezze.
Una delle piaghe peggiori che ostacolano lo sviluppo e la crescita di alcuni paesi a sud del mondo è l’ingente debito contratto con i paesi del nord, tra cui quelli dell’Europa e dell’America. In molti tra gli attivisti hanno chiesto l’abbattimento totale di questo debito, così da permettere una vita migliore ai paesi in via di sviluppo.
Gli interessi economici e politici particolari si intrecciano a questa causa, impedendo l’attuazione di manovre utili per migliorare la condizione economica di tali stati in difficoltà. Infatti, un altro problema che impedisce la crescita di questi paesi è lo sfruttamento del lavoro, attraverso politiche economiche truffaldine che legittimano salari miseri.
Difatti, molte aziende e multinazionali occidentali hanno delocalizzato i propri centri produttivi in paesi a sud del mondo. Ad esempio, in alcuni stati africani vi è l’Heineken; vi è l’Adidas, la Nike. La delocalizzazione di tali industrie favorisce la crescita economica dei paesi ricchi, mentre svilisce la situazione economica e di salute dei poveri.
La possibilità di cambiare le cose
Al problema della fame nel mondo, la Yonsei University ha posto una soluzione: creare un riso ibrido a basso costo, al cui interno vi siano tutte le proteine specifiche della carne. Si tratterebbe a tutti gli effetti di un tipo peculiare di carne coltivata in laboratorio. All’interno dello “scheletro” del chicco di riso, hanno innestato grasso di manzo.
Il chicco di riso è risultato essere composto dallo 0,5% di carne e 99,5% di riso. L’iniziativa ha dato risultati positivi in fatto economico: la produzione non comporta il rilascio di 50 kg di anidride carbonica, come succede con la carne, bensì 6,27 kg; al chilo, il riso ibrido siffatto costa 2,23€, mentre con la carne si parla di prezzi a due cifre.
Chi può mangiare il riso ibrido?
Tutti possono mangiare il riso ibrido. Oltre agli evidenti benefici economici e ambientali, si tratterebbe di riflettere anche sulla convenienza in fatto di praticità. Anche i soldati in servizio potrebbero usufruirne, ottenendo proteine e tutto il necessario per recuperare energie.
L’impatto ambientale è minimo, sicuramente meno invadente e gravoso degli allevamenti intensivi che si spandono a macchia d’olio sulla superficie terrestre. Ciononostante, alcuni esponenti delle destre del mondo si sono rifiutati di conferire credibilità al progetto, bollando il tutto come “carne sintetica”.