Anan Yaeesh rischia di essere estradato e portato in Israele: “Rischio trattamenti crudeli”
Anan Yaeesh è il cittadino italiano di origine palestinese che rischia di essere estradato e ricondotto in Israele, dove lo attende la tortura.
Anan ha 37 anni, è palestinese ed è nato a Tulkarem in Cisgiordania. Il suo impegno politico è stato acceso durante la seconda Intifada. La sua attività di resistenza è stata punita dagli occupanti con 4 anni di detenzione presso le loro carceri. Dopo qualche tempo, nel 2006, ha poi subito un attacco dalle forze speciali israeliane.
Solo nel 2013 Anan Yaeesh ha lasciato la Palestina e si è diretto in Europa. Così è cominciato il suo viaggio, che trae in Norvegia il primo step di una lunga corsa. Lì, viene finalmente medicato e curato: aveva infatti dentro di sé proiettili da anni, nel suo corpo. Nel 2017 è arrivato poi in Italia, ma solo due anni dopo ha ottenuto il permesso di soggiorno.
L’incubo è ritornato nel 2023, quando si è recato in Cisgiordania e dove è stato rapito dai servizi speciali delle forze armate giordane. Ad ogni modo, viene rilasciato e ricondotto in Italia, all’Aquila, dove ha regolare residenza. A novembre, viene però arrestato nuovamente. L’Italia potrebbe decidere per l’estradizione di Anan Yaeesh, così da consegnarlo tra le grinfie di Israele.
Gli attivisti si stanno perciò battendo affinché Anan resti libero. Per questo motivo c’è stato lo sciopero generale di venerdì 15 marzo 2024. Le associazioni pro Palestina stanno esigendo umanità per il 37enne, il quale sarebbe sottoposto a gravi torture, qualora venisse consegnato nelle mani di Israele.
La risposta dei governi
Le istanze delle associazioni palestinesi sono state accolte da alcuni organi politici. La Corte d’Appello ha scritto come segue nella motivazione del pronunciamento: “C’è il rischio che l’uomo, qualora consegnato allo Stato di Israele, possa essere sottoposto a trattamenti crudeli, disumani o degradanti, o comunque ad atti che configurano la violazione dei diritti umani”.
Questa è la attuale posizione dell’Italia in merito, ma non si tratta di una decisione definitiva. Le accuse mosse contro Anan sono gravi: Yaeesh avrebbe intessuto trame “tese a organizzare attentati suicidari in territorio israelo-palestinese, in particolare in Cisgiordania”.