Nuovo codice della strada, in arrivo le sanzioni estreme per consumatori di cannabis
I provvedimenti proposti da Matteo Salvini nella proposta di legge del nuovo codice stradale puntano a punire chi consuma cannabis.
A partire da ieri sera, la Camera sta analizzando la proposta di legge di Matteo Salvini e il suo team riguardo alla modifica del codice stradale e, nello specifico, le sanzioni per chi fa uso di sostanze psicotrope alteranti. Sono confermati infatti i sospetti di molti oppositori: Salvini ce l’ha con la cannabis.
L’esito del giudizio non è ancora stato emesso, dopodiché, il disegno di legge dovrà passare al senato per l’ok definitivo e la messa in vigore. Tuttavia, ci sarebbero buone probabilità che il tutto resti invariato, poiché la maggioranza è sempre stata concorde sull’uso di sostanze psicotrope.
Infatti, secondo il nuovo codice stradale voluto da Salvini, l’obiettivo principale mira a togliere la patente a chi fa uso di cannabis. Questo è stato direttamente dichiarato dall’ex ministro dell’Interno. Difatti, la legge prevedrà l’automatico ritiro della patente non appena il guidatore risulti positivo al drug test.
Ciò che molti potrebbero non sapere è che, secondo le modalità del drug test, il risultato sarebbe positivo anche dopo 12 ore dal consumo. Di conseguenza, c’è il pericolo di perdere la patente anche se l’effetto della cannabis sia svanito (12 ore dopo). Questo accadrà perché sono stati introdotti nuovi criteri per determinare la positività del test.
Il vecchio codice della strada
Coloro che si stanno opponendo a questo provvedimento sono consapevoli e sottolineano con forza il pericolo di guidare sotto l’effetto di sostanze alteranti, dall’alcol alla marijuana. Ciononostante, il ritiro della patente a queste condizioni è sembrato loro un accanimento persecutorio nei confronti di chi, in generale, anche se non si mette alla guida, fa uso di sostanze.
Il vecchio ordinamento della strada, infatti, prevedeva che il ritiro della patente scattasse nel momento in cui non solo si risultasse positivi al drug test, ma si dimostrasse l’effettivo stato di alterazione dovuto dalla cannabis. Questo era reso possibile dall’individuazione, attraverso il drug test, di ben 10 nanogrammi per millimetro di sangue. Questo è un clamoroso passo indietro rispetto a quanto avviene in Germania, pronta a legalizzare l’uso domestico di cannabis.