Carcere di Foggia, arrestati dieci agenti scoperti a torturare i detenuti
Maxi arresti per gli agenti di polizia di Foggia: i video della sorveglianza hanno rivelato pestaggi ai danni dei detenuti.
Nell’agosto del 2023, ha fatto scalpore il video della sorveglianza del penitenziario di Foggia, in cui erano presenti oltre 5 agenti intenti a pestare inermi detenuti. Uno di questi aveva sporto denuncia tramite il proprio avvocato, con la paura di avere su di lui le conseguenze che l’atto coraggioso potesse comportare in termini di sicurezza.
Con le dovute indagini da parte degli inquirenti, sono stati identificati gli assalitori. Questi agenti di polizia sono ben 10 e hanno attirato su di sé l’attenzione del gip. Il gip del tribunale pugliese ha dunque emesso un’ordinanza di custodia cautelare per gli accusati, le cui immagini hanno continuato, tutt’oggi, a imperversare sul web.
Il pestaggio ripreso nell’agosto scorso, tuttavia, non era il solo abuso di potere che costoro perpetravano ai danni dei carcerati. Stando alle testimonianze raccolte, i detenuti erano soliti subire episodi di abuso d’ufficio, abuso di autorità, danneggiamento e addirittura tortura. Non solo: le indagini hanno smascherato anche falsità ideologica.
Su quest’ultimo punto, le autorità competenti hanno indagato ancor più a fondo. Se n’è desunto che i dieci agenti in questione abbiano altresì commesso reati quali concussione, danneggiamento di atti pubblici, soppressione, distruzione di altrettanti atti ufficiali.
Il codice identificativo
In un clima di terrore quale quello che alcune unità di polizia stanno mettendo su, soprattutto al netto dei fatti di Pisa, durante i quali la polizia si è scagliata contro liceali adolescenti in occasione della manifestazione a favore della liberazione della Palestina, si è ritornato a parlare di codici identificativi. L’Italia è infatti l’ultimo paese europeo a non disporne per le proprie forze dell’ordine. In Francia, così come in Germania, questi codici sono stati introdotti.
La polizia e il governo Meloni hanno respinto con forza ogni tipo di iniziativa in tal senso, poiché, secondo il loro punto di vista, la mancanza di codici tutelerebbe le forze dell’ordine da eventuali false denunce di abuso d’ufficio o atti di violenza. A questa istanza, viene spesso aggiunta la richiesta della body cam, che tutelerebbe davvero ciascun agente. No comment, da parte del Consiglio dei ministri.