Meloni si copre il volto in aula: cosa c’è dietro il suo gesto?
La premier italiana Giorgia Meloni ha coperto il suo volto in aula dopo le parole di Bonelli. La foto è finita sul Wall Street Journal.
In aula, alla Camera, si è tenuto il consiglio durante il quale la premier Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, ha presentato il piano diplomatico da seguire in occasione del consiglio Europeo di Bruxelles che si terrà a breve, dove si discuteranno alcuni punti fondamentali anche della guerra a Gaza. Sta di fatto che ciò che è avvenuto è finito sul Wsj.
Nel mentre della discussione, Angelo Bonelli, deputato dei Verdi, ha interrotto la premier per pronunciare questa frase: “Non mi guardi con quello sguardo inquietante”, che sul Wall Street Journal è diventato “Don’t look at me with your disturbing eyes”. Ne è conseguito il gesto della presidente: nascondere la testa nella giacca del suo tailleur.
Il gesto è stato ampiamente criticato sia dai giornali italiani che quelli all’estero. Ciò che è stato recriminato a Giorgia Meloni è stato infatti un mancato senso di professionalità istituzionale. Lo stesso Bonelli ha infatti descritto l’avvenimento come imprevisto: “Invito la Presidente del Consiglio ad attuare una postura più istituzionale, senza faccette e macchiette”.
È tornato poi a parlare dello sguardo di Meloni: “Aveva gli occhi vitrei, come se non mi stesse ascoltando e stesse derubricando tutto ciò che dicessi”. Al che, la premier ha ricondiviso lei stessa la foto sui social, sottolineando quanto in realtà lei stesse scherzando ironicamente, poiché non voleva intimorire nessuno. Sono arrivate le scuse.
Cosa c’è dietro al gesto di Meloni?
In questa situazione, ci sono state due forze oppositive. Da un lato, Giorgia Meloni è stata criticata per le sue smorfie ripetute, i suoi cali di stile nel tentativo di assumere un’immagine politica e pubblica strategicamente più umana e rassicurante. Ad esempio, quando ha mostrato al mondo di dover scappare in bagno o di soffrire per i tacchi alti.
In questo modo ottiene empatia, simpatia, divertimento, a scapito della serietà istituzionale. Dall’altro canto, Angelo Bonelli è stato criticato per aver posto l’attenzione su uno sguardo vitreo o non vitreo che fosse, senza porre in essere alcun tipo di argomento politico. Una ennesima critica all’aspetto fisico e all’apparenza di una persona, piuttosto che di contenuto. Relativamente ad entrambi, l’Italia ne ha davvero bisogno?